La storia di una famiglia è solcata da crisi di ogni genere, che sono anche parte della sua
drammatica bellezza. Bisogna aiutare a scoprire che una crisi superata non porta ad una relazione meno intensa, ma a migliorare, a sedimentare e a maturare il vino dell’unione.
Non si vive insieme per essere sempre meno felici, ma per imparare ad essere felici in modo nuovo, a partire dalle
possibilità aperte da una nuova tappa. Ogni crisi implica un apprendistato che permette di incrementare l’intensità della vita condivisa, o almeno di trovare un nuovo senso all’esperienza matrimoniale. In nessun modo bisogna rassegnarsi a una curva discendente, a un deterioramento inevitabile, a una mediocrità da sopportare. Al contrario, quando il matrimonio si assume come un
compito, che implica anche superare ostacoli, ogni crisi si percepisce come l’occasione per arrivare a bere insieme il vino migliore. È bene accompagnare i coniugi perché siano in grado di accettare le crisi che possono arrivare, raccogliere il guanto e assegnare ad esse un posto nella vita familiare. I coniugi esperti e formati devono essere disposti ad accompagnare altri in questa scoperta, in modo che le crisi non li spaventino né li portino a prendere decisioni affrettate. Ognicrisi nasconde una buona notizia che occorre saper ascoltare affinando l’udito del cuore.
La reazione immediata è fare resistenza davanti alla sfida di una crisi, mettersi sulla difensiva sentendo che sfugge al proprio controllo, perché mostra l’insufficienza del proprio modo di vivere, e questo dà fastidio. Allora si usa il metodo di negare i problemi, nasconderli, relativizzare la loro
importanza, puntare solo sul passare del tempo. Ma ciò ritarda la soluzione e porta a consumare molta energia in un occultamento inutile che complicherà ancora di più le cose. I vincoli si vanno deteriorando e si va consolidando un isolamento che danneggia l’intimità. In una crisi non affrontata, quello che più si compromette è la comunicazione. In tal modo, a poco a poco, quellahe era “la persona che amo” passa ad essere “chi mi accompagna sempre nella vita”, poi solo “il
padre o la madre dei miei figli”, e alla fine un estraneo. Papa Francesco 🌻
Il modo migliore per affrontare la crisi è quella di puntare al dialogo. Dialogare, infatti, è la strada maestra per raccontarsi e per capire l’altro. E perché il dialogo sia efficace è necessario che ci sia apertura reciproca, accoglienza delle diversità, desiderio di sincerità e verità. Un buon dialogo, quindi, è necessario non solo per affrontare la crisi e trovare un nuovo punto di equilibrio ma anche per prevenire la crisi evitando che questa possa afferrare una relazione e stritolarla. Franca e Vincenzo 🌻🌻