Spiritualità della cura e della consolazione. «I coniugi cristiani sono cooperatori della grazia e testimoni della fede l’uno per l’altro, nei confronti dei figli e di tutti gli altri familiari». Dio li invita a generare e a prendersi cura. Ecco perché la famiglia «è sempre stata il più vicino “ospedale”».
Prendiamoci cura, sosteniamoci e stimoliamoci vicendevolmente, e viviamo tutto ciò come parte della nostra spiritualità familiare.
La vita di coppia è una partecipazione alla feconda opera di Dio, e ciascuno è per l’altro una permanente provocazione dello Spirito. L’amore di Dio si esprime «attraverso le parole vive e concrete con cui l’uomo e la donna si dicono il loro amore coniugale». Così i due sono tra loro riflessi dell’amore divino che conforta con la parola, lo sguardo, l’aiuto, la carezza, l’abbraccio.
Pertanto, «voler formare una famiglia è avere il coraggio di far parte del sogno di Dio, il coraggio di sognare con Lui, il coraggio di costruire con Lui, il coraggio di giocarci con Lui questa storia, di costruire un mondo dove nessuno si senta solo». Tutta la vita della famiglia è un “pascolo” misericordioso. Ognuno, con cura, dipinge e scrive
nella vita dell’altro: «La nostra lettera siete voi, lettera scritta nei nostri cuori […] non con
inchiostro, ma con lo Spirito del Dio vivente» (2 Cor 3,2-3). Ognuno è un «pescatore di uomini» (Lc 5,10) che nel nome di Gesù getta le reti (cfr Lc 5,5) verso gli altri, o un contadino che lavora in quella terra fresca che sono i suoi cari, stimolando il meglio di loro. La fecondità matrimoniale comporta la promozione, perché «amare una persona è attendere da essa qualcosa di indefinibile,
di imprevedibile; è al tempo stesso offrirle in qualche modo il mezzo per rispondere a questa attesa». Questo è un culto a Dio, perché è Lui che ha seminato molte cose buone negli altri nella speranza che le facciamo crescere.
E’ una profonda esperienza spirituale contemplare ogni persona cara con gli occhi di Dio e riconoscere Cristo in lei. Questo richiede una disponibilità gratuita che permetta di apprezzare la sua dignità. Si può essere pienamente presenti davanti all’altro se ci si dona senza un perché, dimenticando tutto quello che c’è intorno. Così la persona amata merita tutta l’attenzione. Gesù era un modello, perché quando qualcuno si avvicinava a parlare con Lui, fissava lo sguardo, Zguardava con amore (cfr Mc 10,21). Nessuno si sentiva trascurato in sua presenza, poiché le sue parole e i suoi gesti erano espressione di questa domanda: «Che cosa vuoi che io faccia per te?»
(Mc 10,51).Questo si vive nella vita quotidiana della famiglia. In essa ricordiamo che la persona che vive con noi merita tutto, perché ha una dignità infinita, essendo oggetto dell’immenso amore del Padre. Così fiorisce la tenerezza, in grado di «suscitare nell’altro la gioia di sentirsi amato.
Essa si esprime in particolare nel volgersi con attenzione squisita ai limiti dell’altro, specialmente quando emergono in maniera evidente». Papa Francesco
Sognare ad occhi aperti. Alzare gli occhi al cielo e guardare le stelle. Meravigliarsi e restare stupefatti del mistero dell’universo … Questo è un po il viaggio ideale che Dio ci suggerisce e che un bel matrimonio ci permette di tradurre in vita concreta. Insomma da un lato possiamo guardare le stelle sapendo che sono l’espressione dei sogni di Dio e dall’altra vivere il matrimonio in tutta la sua pienezza e realizzare questi sogni.
L’Amoris Laetitia è una guida, una traccia che indica il sentiero per fare della vita matrimoniale un inno capace di diffondere attorno una grande armonia, un vero inno all’amore e alla vita nel quale Dio è il testimone e gli sposi i protagonisti.
Nel matrimonio e nella famiglia i sogni di Dio prendono corpo e si rendono vita … Il matrimonio e la famiglia sono il massimo della bellezza e il luogo nel quale possiamo sperimentare l’apoteosi dell’amore … Viviamo il quotidiano in semplicità, facciamolo con il cuore e vivremo in quel sogno di Dio che all’origine era solo una stella fissa nel cielo e che le nostre vite hanno reso concretezza. Buon viaggio a tutti nella gioia dell’amore. Franca e Vincenzo
Si conclude così il nostro viaggio nell’Amoris laetitia e da domani iniziamo una nuova e bella avventura …