Acqua e poverta’.

L’acqua potabile e pulita rappresenta una questione di primaria importanza, perché è indispensabile per la vita umana e per sostenere gli ecosistemi terrestri e acquatici. Le fonti di acqua dolce riforniscono i settori sanitari, agropastorali e industriali. La disponibilità di acqua è rimasta relativamente costante per lungo tempo, ma ora in molti luoghi la domanda supera l’offerta sostenibile, con gravi conseguenze a breve e lungo termine.

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Grandi città, dipendenti da importanti riserve idriche, soffrono periodi di carenza della risorsa, che nei momenti critici non viene amministrata sempre con una adeguata gestione e con imparzialità. La povertà di acqua pubblica si ha specialmente in Africa, dove grandi settori della popolazione non accedono all’acqua potabile sicura, o subiscono siccità che rendono difficile la produzione di cibo. In alcuni Paesi ci sono regioni con abbondanza di acqua, mentre altre patiscono una grave carestia. Papa Francesco

 

Questa mattina al posto del nostro piccolo commento condividiamo una lettera di Padre Alex Zanotelli sul tema dell’acqua pubblica. Franca e Vincenzo

TERZO MILLENNIO- Acqua, la lettera di Padre Zanotelli – Dal Parlamento insulto alla democrazia “Quello che è avvenuto il 21 aprile alla Camera dei Deputati è un insulto alla democrazia. Quel giorno i rappresentanti del popolo italiano hanno rinnegatoquello che 26 milioni di italiani avevano deciso nelReferendum del 12-13 giugno 2011 e cioè che l’acqua deve uscire dal mercato e che non si può fare profitto su questo bene“.

È la lettera di padre Alex Zanotelli, re li gi osò e missionario della comunità dei Comboniani, che si batte per la difesa dell’acqua pubblica. “I Deputati invece hanno deciso che il servizio idrico deve rientrare nel mercato, dato che è un bene di “interesse economico”, da cui ricavarne profitto. Per arrivare a questa decisione (beffa delle beffe!), i rappresentanti del popolo il dovuto snaturare la Legge d’Iniziativa Popolare (2007) che i Comitati dell’acqua erano finalmente riusciti a far discutere in Parlamento. Legge che solo lo scorso anno (con enorme sforzo dei comitati) era approdata alla Commissione Ambiente della Camera, dove aveva subito gravi modifiche, grazie agli interventi di Renzi-Madia. Il testo approvato alla Camera obbliga i Comuni a consegnare l’acqua ai privati. Ben 243 deputati (Partito Democratico e Destra) lo hanno votato, mentre 129(Movimento Cinque Stelle e Sinistra Italiana) hanno votato contro. A nulla è valsa la rumorosa protesta in aula dei Pentastellati.

“Ora il Popolo italiano sa con chiarezza sia quali sono i partiti che vogliono privatizzare l’acqua – continua Zanotelli nella lettera – ma anche che il governo Renzi è tutto proteso a regalare l’acqua ai privati. ‘L’obiettivo del governo Renzi-afferma giustamente R. Petrella- è il consolidamento di un sistema idrico europeo, basato su un gruppo di multiutilities su scala interregionale e internazionale, aperte alla concorrenza sui mercati europei e mondiali, di preferenza quotate in borsa, e attive in reti di partenariato pubblico-privato.’ Sappiamo infatti che Renzi vuole affidare l’acqua a quattro multiutilities italiane: Iren, A2A, Hera e Acea. Infatti sta procedendo a passo spedito l’iter del decreto Madia (Testo unico sui servizi pubblici locali) che prevede l’obbligo di gestire i servizi a rete (acqua compresa) tramite società per azioni e reintroduce in tariffa ‘l’adeguatezza della rimunerazione del capitale investito’ (la dicitura che il referendum aveva abrogato!) Tutto questo è di una gravità estrema, non solo perché si fa beffe della democrazia, ma soprattutto perché è un attentato alla vita. E infatti Papa Francesco che parla dell’acqua come “diritto alla Vita” (un termine usato in campo cattolico per l’aborto e l’eutanasia). L’acqua è Vita, è la Madre di tutta la Vita sul pianeta. Privatizzarla equivale a vendere la propria madre! Ed è una bestemmia!

Per cui mi appello a tutti in Italia, credenti e non, ma soprattutto alle comunità cristiane Perché si mobilitino facendo pressione sul Senato dove ora la legge sull’acqua è passata perché lo sgorbio fatto dai deputati venga modificato.

Inoltre mi appello:
Al Presidente della Repubblica, perché ricordi ufficialmente al Parlamento di rispettare il referendum;
Alla Corte Costituzionale, perché intervenga a far rispettare il voto del Popolo italiano;
Alla Conferenza Episcopale Italiana (CEI), perché si pronunci, sulla scia dell’enciclica Laudato Sì, sulla gestione pubblica dell’acqua;
Ai parroci e ai sacerdoti, perché nelle omelie e nelle catechesi, sensibilizzino i fedeli sull’acqua come “diritto essenziale, fondamentale, universale” (Papa Francesco)
Ai Comuni e alle città, perché ritrovino la volontà politica di ri-pubblicizzare i servizi idrici come Napoli (Penso a città come Trento, Messina, Palermo, Reggio Emilia).

Il problema della gestione dell’acqua è oggi fondamentale: è una questione di vita o di morte per noi, ma soprattutto per gli impoveriti del pianeta, per i quali, grazie al surriscaldamento del pianeta, l’acqua sarà sempre più scarsa. Se permetteremo alle multinazionali di mettere le mani sull’acqua, avremo milioni e milioni di morti di sete. Per questo la gestione dell’acqua deve essere pubblica, fuori dal mercato e senza profitto, come sta avvenendo a Napoli, unica grande città italiana ad aver obbedito al Referendum.

Diamoci tutti da fare perché vinca la Madre, o perché vinca la Vita: l’acqua”. 🙏🙏🌻🌻

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