L’ambiente umano e l’ambiente naturale si degradano insieme, e non potremo affrontare adeguatamente il degrado ambientale, se non prestiamo attenzione alle cause che hanno attinenza con il degrado umano e sociale.
Di fatto, il deterioramento dell’ambiente e quello della società colpiscono in modo speciale i più deboli del pianeta: «Tanto l’esperienza comune della vita ordinaria quanto la ricerca scientifica dimostrano che gli effetti più gravi di tutte le aggressioni ambientali li subisce la gente più povera». Per esempio, l’esaurimento delle riserve ittiche penalizza specialmente coloro che vivono della pesca artigianale e non hanno come sostituirla, l’inquinamento dell’acqua colpisce in particolare i più poveri che non hanno la possibilità di comprare acqua imbottigliata, e l’innalzamento del livello del mare colpisce principalmente le popolazioni costiere impoverite che non ha dove trasferirsi. L’impatto degli squilibri attuali si manifesta anche nella morte prematura di molti poveri, nei conflitti generati dalla mancanza di risorse e in tanti altri problemi che non trovano spazio sufficiente nelle agende del mondo. Papa Francesco
La povertà, quindi, è direttamente collegata anche ad un uso sbagliato delle risorse e ad un degrado ambientale che si abbatte sui più deboli. Papa Francesco lo evidenzia con esempi semplici che però ci danno l’immagine di una realtà che tocca, purtroppo, il nostro quotidiano. Si sottolinea, inoltre, la necessità di comprendere le cause del degrado naturale e ambientale che deturpano il creato e lo trasformano in maniera negativa. Prendere coscienza e consapevolezza di questa realtà ci aiuta, anche nell’ordinario a cambiare i nostri stili di vita. Franca e Vincenzo