La sobrietà e l’umiltà non hanno goduto nell’ultimo secolo di una positiva considerazione. Quando però si indebolisce in modo generalizzato l’esercizio di qualche virtù nella vita personale e sociale, ciò finisce col provocare molteplici squilibri, anche ambientali. Per questo non basta più parlare solo dell’integrità degli ecosistemi. Bisogna avere il coraggio di parlare dell’integrità della vita umana, della necessità di promuovere e di coniugare tutti i grandi valori. La scomparsa dell’umiltà, in un essere umano eccessivamente entusiasmato dalla possibilità di dominare tutto senza alcun limite, può solo finire col nuocere alla società e all’ambiente.

Non è facile maturare questa sana umiltà e una felice sobrietà se diventiamo autonomi, se escludiamo dalla nostra vita Dio e il nostro io ne occupa il posto, se crediamo che sia la nostra soggettività a determinare ciò che è bene e ciò che è male. Papa Francesco

Con questo piccolo contributo concludiamo il nostro mini viaggio nella Laudato Si di Papa Francesco. Abbiamo scelto di fermare lo sguardo su “sobrietà ed umiltà” che si sembrano due coordinate sempre più importanti per “stare” in questo tempo e attraversare questa notte del mondo.

Crediamo, infatti, che ognuno contemplando nel silenzio il mistero di un Dio fatfo uomo, morto e risorto possa riuscire a ritrovare un’etica cristiana e quindi una umanità più autentica per giungere alla vita eterna.

Mentre contempliamo e ascoltiamo viviamo anche la nostra vita accettando il suo misterioso messaggio cercando di accettare anche le sofferenze e i dolori inattesi, le paure e le gioie.

Crediamo che la via migliore sia quella mitezza, umiltà e sobrietà … alla quale noi vorremmo aggiungere quella del “nascondimento” progressivo … Se Dio vorrà.