Mt 22, 34-40  – Dal Vangelo secondo Matteo

…«”Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente”… “Amerai il tuo prossimo come te stesso”.

Ciò che conta e conta davvero nella nostra vita è “amare”. Amare Dio e Amare il prossimo. Da questo dipende la nostra pace e la nostra felicità.

La realtà, invece, appare altra. Dio è sempre più relegato ai margini e quando viene nominato o cercato lo è in relazione a nostri desideri e necessità.  È stato costruito un dio “dei miracoli”, un dio chiamato ad intervenire solo nel bisogno, un dio che si invoca per chiedere grazie materiali … Abbiamo così perso il rapporto padre-figlio, la relazione quotidiana, il dialogo interiore riducendo tutto, anche la relazione con Lui ad un ” do ut des” sull’esempio della vita nel mondo. Ed è così che promettiamo la recita di preghiere (formule) per ottenere il soddisfacimento di nostri desideri, assicurismo offerte pensando di comprare qualche “grazia” e in questo gioco cerchiamo e ci fidiamo di chi, abusando del nostro bisogno, ci strappa la libertà dei figli di Dio per farci suoi adepti devoti.

Proprio in questi giorni c’è stato chi di fronte al dato che accredita 2 miliardi di cristiani nel mondo si è chiesto perché, se questa è la realtà, il mondo è così privo di amore.

Dobbiamo chiederci che  cristiani  siamo. Se siamo uomini di fede capaci di fidarci e affidarci oppure siamo cristiani per convenienza, per tradizione, per comodità o per chissà cos’altro. 

Riflettiamo, perciò, sulla convinzione e coerenza della nostra vita e, magari, facciamo un cammino per conoscere la vita e le opere di Gesù e, poi,  fare scelte consapevoli e libere da veri figli di Dio.