Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, quello che porta alla pace!
Gesù guarda Gerusalemme, guarda il nostro cuore e piange. È addolorato perché Gerusalemme la città santa non lo riconosce, perché il nostro cuore non si accorge di Lui. A Gerusalemme Gesù troverà la morte allo stesso modo di come spesso il nostro cuore lo rifiuta.
Nonostante questo nostro atteggiamento di rifiuto Egli non desiste e continua a farsi vedere, a bussare alla nostra porta. Lo fa ogni giorno mettendo davanti ai nostri occhi situazioni, persone e fatti che richiedono la nostra presenza e il nostro aiuto.
Le occasioni per compiere gesti d’amore sono davvero tante. A noi spetta il compito di saperle riconoscere e di saper testimoniare che siamo capaci non solo di donare presenza, parole, silenzi ma anche aiuti concreti. Troppo spesso, infatti, siamo solidali solo a parole e non riusciamo a condividere nulla di ciò che possediamo restando musicanti capaci solo di suonare melodie suadenti ma che restano prive di concretezza.
Farsi prossimo nella concretezza della vita è il segno che spesso ci manca e che può evitare la “morte” dell’altro aiutandolo a risorgere.
Buon cammino.
Franca e Vincenzo