Lettera dall’eremo per l’Avvento 2016

Cari amici,

inizia oggi un tempo di attesa nel quale dobbiamo dare cuore alla speranza e in queste quattro settimane offriamo lo spazio del nostro eremo per godere del silenzio e contemplare con le parole del cuore il Dio che viene.

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Cristo è davvero il senso della nostra vita. Non c’è persona su questo mondo che potrebbe davvero vivere senza il suo sostegno e la sua discreta presenza.

Egli vuole riempire il nostro vuoto ma rispetta le nostre scelte. Si presenta vestito da povero, da malato, da assetato, da profugo senza tetto, da mendicante che stende la mano e spera in uno spicciolo; da persona che ha bisogno di un abbraccio e sente il desiderio di una fraternità condivisa; da  abitante delle periferie che vive nei borghi ai margini dell’esistenza; da chi si sente l’escluso e attende una parola; da mite che ti guarda e sopporta con docilità; da obbediente che non osa replicare alle tue/nostre prevaricazioni; da umile che nel silenzio tutto sopporta, tutto crede e tutto spera.

Ci ama così tanto che non osa imporsi ma sa aspettare che apriamo le porte del nostro cuore.

Sa aspettare gli uomini di chiesa vestiti di abiti lussuosi; sa attendere il clero che accumula ricchezze e che si riveste di onore e vuole essere riverito e fa del suo servizio un potere (qui comando io); sa essere paziente con chi crede di sapere tutto e si impone con autorità restando privo di autorevolezza; ha compassione dei ministri che escludono chi non la pensa come loro e che nelle parrocchie fanno terra bruciata attorno a loro e si contornano  solo di servi sciocchi.

Sa aspettare gli uomini di governo vestiti di saccenza; sa attendere quelli che rubano e che amano il potere; sa essere paziente con i sapienti ignoranti d’amore e impongono le proprie idee esercitando un potere tutto umano.

Sa aspettare i ricchi vestiti con abiti firmati e sguardo fiero; sa attendere quelli che sfruttano e accumulano tesori in terra; sa essere paziente con i dotti ignoranti che fanno trionfare le proprie idee grazie al potere del danaro che posseggono.

Sa aspettarci quando perdiamo la nostra vita dietro sogni di effimera ricchezza; sa attenderci quando ci serviamo della nostra intelligenza o del nostro saper fare per sottomettere gli altri; sa essere paziente con noi quando crediamo di sapere tutto e ci imponiamo sugli altri.

Il nostro è un Signore paziente, lento all’ira e grande nell’amore. È attento al nostro cuore e se gli permettiamo di entrare è capace di accendere un fuoco in noi, un fuoco così divorante che le nostre esistenze diventano capaci di infiammare il mondo del suo amore.

Questo Avvento sia per te, per noi, per tutti gli uomini di buona volontà il tempo di cambiare vita e, quindi, di cambiare il mondo. Tutto dipende da cosa faremo nel nostro quotidiano, da come riusciremo a vivere con fiducia nella mitezza e nell’umiltà la speranza.  Da come ci faremo abitare dal fuoco dell’Amore che cambia il presente della nostra vita e delinea un futuro pieno di gioia.

All’eremo continueremo ad accogliere chi viene e invitiamo anche te, se vuoi, a venire. Il nostro eremo/casa è uno spazio semplice, uno spazio di famiglia, un luogo di dialogo e di confronto dove incrociare sguardi e far danzare le parole perché ognuno possa proseguire il suo cammino di gioia e di speranza sapendo che non è solo.

Siamo tutti in cerca dell’infinito, di scoprire il mistero della vita, di dare cuore alle ragioni della speranza.

Le parole di questo avvento 2016 sono: “fiducia” “mitezza”, “umiltà” e “speranza”.

Buon cammino

Franca e Vincenzo

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