Un fratello chiese al padre Ammone: «Dimmi una parola». L’anziano gli disse: «Ecco, poniti in mente ciò che pensano i malfattori in prigione: essi domandano sempre a tutti dov’è il giudice e quando verrà, e piangono nell’attesa del castigo. Allo stesso modo il monaco deve sempre essere attento, e accusare l’anima sua dicendo: – Guai a me, come potrò presentarmi al tribunale di Cristo? Come potrò giustificarmi dinanzi a lui? Se tu ripeti questo incessantemente, potrai salvarti»