Stamattina condividiamo una piccola riflessione sull’indifferenza che, purtroppo, attraversa tante vite di questo nostro tempo e rilanciamo l’appello del papa a non perdere la speranza.
Papà Francesco a ripetizione ha parlato dell’indifferenza che è un segno negativo del nostro tempo. In realtà l’indifferenza uccide l’anima, uccide più dell’odio e si dice che sia il peggior disprezzo. Come tutto questo sia vero lo sa chi la subisce. Ci si sente ignorati, non considerati, si avverte un diffuso senso di isolamento e in circostanze pubbliche si riceve un breve cenno di saluto solo se si incrociano gli sguardi.
Questo atteggiamento, spesso, viene posto in essere da chi esercita un potere e dalla sua corte per isolare e annientare completamente l’altro. È uno stile e un atteggiamento disumano, una vendetta della peggiore specie, un modo di essere che costruisce l’inferno sulla terra. Ma chi lo vive sa o deve sapere di non essere ne il primo ne l’ultimo a vivere questa barbarie … Ci sono state persone, uomini e donne, anche di grande spessore che lo hanno subito e vissuto sulla propria pelle e sono riusciti non solo a sopravvivere ma con la loro testimonianza sono stati e sono una denuncia continua di chi ha messo in pratica questo assurdo comportamento. Che Dio perdoni l’odio, il rancore, il disprezzo e l’indifferenza che sono solo l’anticamera dell’inferno.
“Su una parete della nostra scuola c’è scritto grande “I CARE”. È il motto intraducibile dei giovani americani migliori: “me ne importa, mi sta a cuore”. È il contrario esatto del motto fascista “me ne frego”.
(Lorenzo Milani)