Stamattina ho partecipato ad un interessante corso di aggiornamento che ha messo al centro dell’attenzione il mobbing come insieme di atti attraverso i quali si isola una persona (per esempio non la si guarda in faccia), la si denigra (lo si ritiene incompetente), la si ignora (si fa come se non ci fosse), la si sostituisce con altre (le sue mansioni vengono date ad altri), la si esclude anche umanamente (viene addetto a fare compiti di livello inferiori), non viene coinvolta in nessuna iniziativa e messo da parte.
Non viene più invitato agli incontri con i colleghi, viene trasferito da un posto all’altro … scaricato qua e la come un pacco postale. Dopo un po di tempo il soggetto mobbizzato inizia ad assentarsi e ad ammalarsi somatizzando la situazione di stress prolungato che è costretto a vivere. Esplodono cosi malattie varie. Se state vivendo una situazione simile fatevi aiutare se, invece, conoscere persone che ne sono vittime aiutatela. Intervenire è un dovere. Non farlo significa essere corresponsabili. Purtroppo questa realtà è più diffusa di quanto sembra, più vicina di quanto immagini, più tragica di quanto pensi.
In ogni luogo di lavoro si creano alleanze e divisioni. Spesso ci si allea contro altre alleanze o peggio contro altre persone e si tende a penalizzare il soggetto più debole e remissivo. La cosa peggiore è quando il carnefice si sente vittima della propria vittima. L’unico rimedio è l’amore di Cristo che pone al centro il soggetto più debole e lo recupera alla dignità di figlio di Dio e nostro fratello. Grazie Signore.