“… là dove giungeva, in villaggi o città o campagne, deponevano i malati nelle piazze e lo supplicavano di poter toccare almeno il lembo del suo mantello; e quanti lo toccavano venivano salvati”.
È notte, notte fonda … il buio impedisce di vedere, di capire in che direzione andare; l’oscurità fa paura, immobilizza e getta il cuore e la ragione in una profonda condizione di insicurezza. Mancano appoggi, sostegni, guide. Manca condivisione, aiuto, solidarietà … ci si sente soli, smarriti, incerti.
La Parola di questa mattina invita a pregare, invita ad invocare Gesù “per favore permettimi di toccare il lembo del tuo mantello; ti supplico solo un angolo, il più piccolo, il più polveroso, solo un lembo, so che se mi permetterai di farlo sarò salvato”.
Eppure siamo sfiorati tantissime volte dal suo mantello e non ce ne accorgiamo….
Si, Loredana, hai ragione eppure abbiamo bisogno di relazioni sociali profonde, di gesti eloquenti, di abbracci veri, di camminare insieme … Forse un modo è unirsi in piccole comunità di vita dove trovare occhi, mani, cuori e condividere davvero.
La piazza di Gennesaret come il pronto soccorso 🚑 di Nola . . .malati a terra, gente che si accalca . . .Bisogna aprire un’inchiesta, questo Gesù sta esagerando . . . ( E’ vero , ci ama in modo esagerato . .)