“In quel tempo, Gesù vide un pubblicano di nome Levi, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi!». Ed egli, lasciando tutto, si alzò e lo seguì”.
Io ti guardo e tu mi guardi.
I miei occhi incrociano quelli dell’altro e gli impulsi di questa vista raggiungono il cervello. Di qui una serie di messaggi cifrati raggiunge il cuore e si scatenano le emozioni. Tutto ritorna in testa e si crea una relazione muta ma già piena di sensazioni.
Questo è il potere della vista che si fa sguardo e che si trasforma in un “vedere” che ci coinvolge e ci avvolge. E questo accade in Matteo, pubblicano, esattore delle tasse (mestiere odiato).
Lo sguardo di Gesù che si fa “vedere” è un “vedere” che entra nel cuore e nella mente e che squarcia il velo che ci impedisce di vivere una vita davvero piena di senso. Questo è ciò che, forse, tutti desiderano anche se non tutti lo ammettono. Ed ecco che in questo sguardo di Gesù c’è un incrocio di sensazioni e di conoscenza che vale tutta una vita. Un vedere reciproco, poi una Parola, una sola Parola e tutto inizia a cambiare.
Ti auguriamo di “vedere” davvero l’altro intorno a te e di scoprire sensazioni che scatenano il desiderio di relazioni forti, intense e piene di senso.
Buon cammino.
Franca e Vincenzo
Grazie Vincenzo e Franca
Riflessioni sempre molto belle!
“Vedere” l’altro e amarlo …
Cosa vuoi che io ti faccia? Signore che il veda ! Gesù domanda al cieco cosa vuole che egli gli faccia. Sembra una domanda superflua invece è carica di senso. Se uno vede allora si assume delle responsabilità, non può più dire che non ha visto. Un incrociare gli sguardi del cuore portano l’ uno a farsi carico dell’altro in una dimensione di povertà e bisogno reciproco. Nello scoprirci esseri di bisogno invochiamo il Padre affinché ci dia lo Spirito, l’unico capace di colmare i nostri e gli altrui bisogni.