“«Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perché essi dicono e non fanno. Legano infatti fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito”.
Stralcio di un commento di Alberto Maggi al vangelo del 13 marzo 2017.
L’istituzione religiosa, i capi religiosi, le autorità religiose, badano soltanto al loro bene e non a quello del popolo. Sono insensibili alle sofferenze, sanno solo infliggere altre sofferenze alle persone. Quando per i capi religiosi la dottrina è più importante del bene dell’uomo, ecco i risultati: si impongono pesi insopportabili. Mentre per Gesù il bene dell’uomo è più importante di ogni dottrina, di ogni verità.
E poi ecco il ritratto molto ironico che Gesù fa di questo rituale. Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati”, tutte, nessuna esclusa. L’ambizione delle persone religiose! Tutto quello che fanno è per ottenere l’ammirazione. Anziché l’ammirazione per Dio, attirano l’ammirazione su di sé.
Perdono o Signore per tutte le volte che ho detto e non fatto. Sono tante troppe, ma confido nella tua Misericordia e nel tuo Spirito, l’unico che può circoncidere il mio cuore, ancora immerso nel mio egoismo. Amen