Davanti alla tomba ci sono solo le donne. Solo loro sono li per accompagnare ancora quel Gesù che aveva donato speranza, gioia e forza alla vita. Quel sepolcro oggi ci appare come un grembo. Si, come il grembo materno nel quale la donna custodisce un “mistero” e per nove mesi lo accudisce sperando nella vita nuova.
Maria e le altre donne sono li. Attendono qualcosa e non sanno ancora bene cosa ma mostrano speranza in un dolore profondo. Gli uomini brillano per l’assenza. Solo Giovanni aveva avuto la forza e il coraggio di restare sotto la Croce con Maria e a lui, Gesù, aveva affidato la mamma. Ma oggi, sabato santo, ci sono solo le donne. Sono loro le uniche capaci di essere presenti; sono le donne le protagoniste di questo sabato santo. A loro è affidato il servizio di custodire la speranza, di esprimere, nel silenzio, la profezia che cambia la vita che fa presagire la nuova vita … come la mamma sente la presenza della vita nel proprio grembo così Maria e le altre, nel silenzio, attendono l’ignoto con fiducia e speranza. La loro presenza davanti alla tomba, dove mancano gli uomini, sono un segno profetico, una testimonianza umana davvero potente.
In questo silenzio del sabato santo del nostro tempo, oggi come allora, i media continuano a parlare di guerra, di bombe, di morte, di mancanza di accoglienza, di rifiuto dell’altro, di indifferenza, di un male che si radica nei cuori e ne soffoca la vocazione al bene.
Che Dio abbia pietà di noi.