Prendere una decisione, fare una scelta, stabilire una cosa da fare, come e quando farla dipende tutto da chi ha la responsabilita di guidare la comunità e cioè dall’ Abate che non è un ” capo ” dispotico ma un Padre che fa discernimento dopo aver ascoltato tutti, anche i più giovani ai quali, spesso, lo Spirito rivela la soluzione migliore.
- Ogni volta che in monastero bisogna trattare qualche questione importante, l’abate convochi tutta la comunità ed esponga personalmente l’affare in oggetto.
- Poi, dopo aver ascoltato il parere dei monaci, ci rifletta per proprio conto e faccia quel che gli sembra più opportuno.
- Ma abbiamo detto di consultare tutta la comunità, perché spesso è proprio al più giovane che il Signore rivela la soluzione migliore.
- I monaci poi esprimano il loro parere con tutta umiltà e sottomissione, senza pretendere di imporre a ogni costo le loro vedute;
- comunque la decisione spetta all’abate e, una volta che questi avrà stabilito ciò che è più conveniente, tutti dovranno obbedirgli.
- D’altra parte, come è doveroso che i discepoli obbediscano al maestro, così è bene che anche lui predisponga tutto con prudenza ed equità.
- Dunque in ogni cosa tutti seguano come maestra la Regola e nessuno osi allontanarsene.
- Nessun membro della comunità segua la volontà propria,
- né si azzardi a contestare sfacciatamente con l’abate, dentro o fuori del monastero.
- Chi si permette un simile contegno, sia sottoposto alle punizioni previste dalla Regola.
- L’abate però dal canto suo operi tutto col timor di Dio e secondo le prescrizioni della Regola, ben sapendo che di tutte le sue decisioni dovrà certamente rendere conto a Dio, giustissimo giudice.
- Se poi in monastero si devono trattare questioni di minore importanza, si serva solo del consiglio dei più anziani,
- come sta scritto: “Fa’ tutto col consiglio e dopo non avrai a pentirtene”.