Per il monaco destinatario si aggiunge la raccomandazione di non lamentarsi nel caso che l’abate dia il permesso di accettare il regalo e poi lo dia a un altro fratello che forse ne ha piu` bisogno, secondo lo spirito del c.34: e` un caso concreto di distribuzione delle cose in comune. Pertanto quel monaco a cui era inviato il regalo non deve rattristarsi, “per non dare occasione al diavolo”, cioe` per non cedere alla tentazione del malcontento, dell’agitazione, della mormorazione.
- Senza il consenso dell’abate nessun monaco può ricevere dai suoi parenti o da qualunque altra persona lettere, oggetti di devozione o altri piccoli regali e neanche farne a sua volta o scambiarli con i confratelli.
- E anche se i parenti gli mandassero qualche dono, non si permetta di accettarlo, senza averne prima informato l’abate.
- Ma questi, anche nel caso che dia il suo consenso per ricevere il dono, può sempre assegnarlo a chi vuole
- e il monaco a cui era destinato non deve farsi di questo un motivo di afflizione, per non dare occasione al diavolo.
- Se poi qualcuno si provasse a comportarsi diversamente, sia sottoposto ai castighi dalla Regola.