Con ragione il capitolo 72 e` stato considerato sempre come una delle pagine piu` preziose della Regola. E` certamente il capitolo piu` soave del codice monastico, sintesi del suo contenuto, compendio della perfezione monastica. Chiudendo la Regola San Benedetto non sa meglio sintetizzare il suo insegnamento se non nella parola con cui Gesu` compendia e corona la sua dottrina: la CARITA`.
Questo capitolo e` stato chiamato il “testamento spirituale” di S.Benedetto. Si presenta in effetti con le caratteristiche di un capitolo conclusivo: esortazione, sentenze spirituali, frase finale in forma di augurio e di preghiera; vermanete appare chiaro che ci troviamo di fronte alle “ultime parole” <ultima verba> del Santo Padre.
Le ultime frasi che uscirono dalla penna di San Benedetto possiamo ritenerle queste sullo “zelo buono“. E` stato scritto: “La cosa piu` importante di questo capitolo e` il fatto di offrire la prospettiva in cui si deve leggere la Regola. Appare come San Benedetto , dopo essere vissuto per lungo tempo con i suoi monaci in una vita di preghiera e di osservanze monastiche, sia giunto a questa convinzione: la dimensione della carita`, lo zelo buono; che ne e` il segno e il risultato, e` la cosa piu` importante per il monaco” (J.E.Bamberger).
- Come c’è un cattivo zelo, pieno di amarezza, che separa da Dio e porta all’inferno,
- così ce n’è uno buono, che allontana dal peccato e conduce a Dio e alla vita eterna.
- Ed è proprio in quest’ultimo che i monaci devono esercitarsi con la più ardente carità
- e cioè: si prevengano l’un l’altro nel rendersi onore;
- sopportino con grandissima pazienza le rispettive miserie fisiche e morali;
- gareggino nell’obbedirsi scambievolmente;
- nessuno cerchi il proprio vantaggio, ma piuttosto ciò che giudica utile per gli altri;
- si portino a vicenda un amore fraterno e scevro da ogni egoismo;
- temano filialmente Dio;
- amino il loro abate con sincera e umile carità;
- non antepongano assolutamente nulla a Cristo,
- che ci conduca tutti insieme alla vita eterna.