Ci è davvero simpatico Natanaele, poi chiamato Bartolomeo. Stava spesso sotto un fico che per la Torah è l’albero della meditazione, e aveva amicizie tra i pagani come Filippo. Egli è uno che non è per niente dolce nel parlare. Diciamo che è uno che non media e spesso sputa sentenze. Eppure Gesù lo prende con se, lo valorizza, sa come prendere il meglio da questo uomo poco incline al compromesso ma capace di esprimersi attraverso un cuore grande che copre il suo pessimo carattere. Natanaele, conosce la Scrittura e sa che il messia non può venire da Nazareth eppure, nonostante questo, prevale il suo essere un cercatore di Dio e, soprattutto, emerge sempre il suo cuore puro incapace di ingannare. Natanaele/Bartolomeo, insomma, è spigoloso e nulla lascia immaginare che Gesù lo scelga come apostolo. Ebbene nonostante il suo stile di parlare a volte a sproposito diventerà santo. Spesso è raffigurato con il Libro della Scrittura e un “coltello”, simbolo di durezza nel parlare, per scuotere l’attenzione. Un’immagine di santità che ci fa sperare tutti!!!
Dal Vangelo secondo Giovanni 1, 45-51
In quel tempo, Filippo trovò Natanaèle e gli disse: «Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè, nella Legge, e i Profeti: Gesù, il figlio di Giuseppe, di Nàzaret». Natanaèle gli disse: «Da Nàzaret può venire qualcosa di buono?». Filippo gli rispose: «Vieni e vedi».
Gesù intanto, visto Natanaèle che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità». Natanaèle gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi». Gli replicò Natanaèle: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!». Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto l’albero di fichi, tu credi? Vedrai cose più grandi di queste!».
Poi gli disse: «In verità, in verità io vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo».
Parola del Signore