Ci fu un tempo nel quale nella nostra Chiesa si raccomandava a Vescovo e diaconi (che sono a servizio del Vescovo) di essere mariti di una sola moglie.
Al Vescovo si chiedeva di essere “sobrio, prudente, dignitoso, ospitale, capace di insegnare, non dedito al vino, non violento ma benevolo, non litigioso, non attaccato al denaro. Sappia guidare bene la propria famiglia e abbia figli sottomessi e rispettosi, perché, se uno non sa guidare la propria famiglia, come potrà aver cura della Chiesa di Dio?”.
Allo stesso tempo i diaconi venivano chiamati a servire se in possesso di alcune caratteristiche.
I diaconi erano scelti tra “persone degne e sincere nel parlare, moderati nell’uso del vino e non avidi di guadagni disonesti, e conservino il mistero della fede in una coscienza pura. … I diaconi siano mariti di una sola donna e capaci di guidare bene i figli e le proprie famiglie”.
Queste sono le cose che si richiedevano a Vescovi e diaconi …. Ed oggi? Anche oggi è cosi con un’unica differenza relativa alla possibilità di avere una sposa. Su questo punto sia il cristianesimo d’Oriente (ortodossi) che il nostro concordano nel consentire l’ordinazione episcopale solo a sacerdoti non sposati. Tra gli ortodossi, infatti, ci sono anche sacerdoti sposati cosa che per molti secoli (fino a circa il 1000 d.C.) era possibile anche per i cattolici. Preti sposati cattolici, però, ci sono ancora oggi anche in Italia in zone circoscritte e definite dalla presenza di cristiani di rito orientale ma rimasti fedeli al papa. E dove stanno? A Piana degli Albanesi in Sicilia e in Calabria a Lungro.
Franca e Vinceno osb-cam
Dalla prima lettera di san Paolo apostolo a Timòteo
1Tm 3,1-13
Figlio mio, questa parola è degna di fede: se uno aspira all’episcopato, desidera un nobile lavoro. Bisogna dunque che il vescovo sia irreprensibile, marito di una sola donna, sobrio, prudente, dignitoso, ospitale, capace di insegnare, non dedito al vino, non violento ma benevolo, non litigioso, non attaccato al denaro. Sappia guidare bene la propria famiglia e abbia figli sottomessi e rispettosi, perché, se uno non sa guidare la propria famiglia, come potrà aver cura della Chiesa di Dio? Inoltre non sia un convertito da poco tempo, perché, accecato dall’orgoglio, non cada nella stessa condanna del diavolo. È necessario che egli goda buona stima presso quelli che sono fuori della comunità, per non cadere in discredito e nelle insidie del demonio.
Allo stesso modo i diaconi siano persone degne e sincere nel parlare, moderati nell’uso del vino e non avidi di guadagni disonesti, e conservino il mistero della fede in una coscienza pura. Perciò siano prima sottoposti a una prova e poi, se trovati irreprensibili, siano ammessi al loro servizio. Allo stesso modo le donne siano persone degne, non maldicenti, sobrie, fedeli in tutto. I diaconi siano mariti di una sola donna e capaci di guidare bene i figli e le proprie famiglie. Coloro infatti che avranno esercitato bene il loro ministero, si acquisteranno un grado degno di onore e un grande coraggio nella fede in Cristo Gesù.
Parola di Dio.