Ieri sera nel cielo c’era una luna così bianca che sembrava cercasse di scrutarci. Dall’alto tutto è più chiaro e se sei attento, riesci a scorgere ogni piccolo movimento. Un po’ come il Signore che è capace di “vedere” ogni più piccolo riflesso del cuore, ogni più piccolo sussulto dell’anima, ogni emozione, ogni gioia e ogni tristezza. Inutile nascondersi, basta un piccolo spostamento e anche l’ombra può tradirti. Ma ieri è stata una sera speciale. Cinquantacinque anni fa, infatti, san Giovanni XXIII apriva quella pagina straordinaria di Chiesa che è stato il Concilio Vaticano II. Un evento ecclesiale che ci ha consegnato una Chiesa nuova e più attrezzata a camminare fianco a fianco ad ogni persona, anche se fosse stata non credente. San Giovanni XXIII quasi al termine del suo discorso detto “alla luna” aveva invitato i presenti, tornando a casa, a portare la carezza del papa ai bambini. Rompeva, di fatto, un protocollo ingessato da secoli e apriva un nuovo orizzonte dove la vita buona del vangelo si faceva storia ordinaria, prassi dei semplici, quotidianità. Allo stesso modo, ieri sera, nell’assemblea pastorale diocesana di Gaeta abbiamo colto, con l’intera platea, un segno simile. Questa volta, però, è stato il vescovo monsignor Luigi Vari a mostrare un nuovo orizzonte e lo ha fatto con una sua meditazione e poi con la voce di un ragazzo che, con le sue poche e semplici parole, ha accarezzato tutti gli adulti donando, a sorpresa, un nuovo orizzonte verso il quale camminare insieme, uniti e in fraternità.
Bello!!!
Davvero bello aver avuto la possibilità di cogliere questa suggestione che, con semplicità e grande efficacia, sintetizza tutto un progetto da scrivere, però, con la vita, fuori dagli schemi e da rigide regole predefinite.
Franca e Vincenzo osb-cam
https://www.youtube.com/watch?v=T8Y9EgY7ncg
Un commento su “Sotto la luna, la “carezza” di un bambino agli adulti”