Cari amici, oggi termina l’anno liturgico e Matteo, con questa scena del giudizio universale ci ricorda che non saremo giudicati sul male che facciamo ma sull’omissione del bene, sul nostro “passare oltre”, sulla nostra indifferenza, sul nostro far finta di non vedere, non sentire, non parlare e non condividere ciò che abbiamo con chi è nel bisogno.
Gesù dal suo trono di gloria separerà i buoni dai cattivi, cosi come l’agricoltore separa il grano dalla pula, o il pescatore i pesci grandi da quelli piccoli…
Questo “atto” di separazione è un mettere ordine definitivo, ultimo … un fare chiarezza … inutile rispondere “quando mai ti ho visto e non ho fatto…”. L’altro, ogni altro uomo è immagine e somiglianza di Dio…, in ogni altro c’è il Dio da accogliere con amore.
Saremo giudicati sull’amore e non sulle chiacchiere o sui riti ai quali abbiamo presenziato. Saremo giudicati sulle opere che danno senso e qualità alla fede che diciamo di professare.
Non siamo noi i giudici dell’altro. Siamo solo piccoli Gesù che camminando sulle strade del mondo sono chiamati a specchiarsi nell’altro riconoscendoci fratelli con i quali condividere. Il resto, tutto il resto, sono solo chiacchiere inutili.
Franca e Vincenzo oblati osb-cam