_Ogni gesto rituale è un segno evocativo, un segno parlante, un segno che esprime un senso e la vita ha bisogno di senso. Il popolo di Israele, (il popolo di Dio, … noi) ha bisogno di senso per essere popolo e sentirsi tale. Un senso che offre la possibilità di sapere perché fare qualcosa, per chi farla e come farla. Perché ogni cosa abbia un senso che “carica” l’esistenza. Fidarsi di Dio, affidarsi a Lui e alla sua Parola da un senso e la Pasqua con i suoi gesti/riti memoria è il momento fondante della nostra fede. È dalla Pasqua che tutto parte e ha origine: inizio della libertà per il popolo d’Israele ma anche liberazione da ogni schiavitù (compresa la morte) con la risurrezione di Gesù. 🌈💫_
Franca e Vincenzo oblati osb-cam
Esodo 12, 21-28
21Mosè convocò tutti gli anziani d’Israele e disse loro: «Andate a procurarvi un capo di bestiame minuto per ogni vostra famiglia e immolate la Pasqua. 22Prenderete un fascio di issòpo, lo intingerete nel sangue che sarà nel catino e spalmerete l’architrave ed entrambi gli stipiti con il sangue del catino. Nessuno di voi esca dalla porta della sua casa fino al mattino. 23Il Signore passerà per colpire l’Egitto, vedrà il sangue sull’architrave e sugli stipiti; allora il Signore passerà oltre la porta e non permetterà allo sterminatore di entrare nella vostra casa per colpire. 24Voi osserverete questo comando come un rito fissato per te e per i tuoi figli per sempre.25Quando poi sarete entrati nella terra che il Signore vi darà, come ha promesso, osserverete questo rito. 26Quando i vostri figli vi chiederanno: «Che significato ha per voi questo rito?», 27voi direte loro: «È il sacrificio della Pasqua per il Signore, il quale è passato oltre le case degli Israeliti in Egitto, quando colpì l’Egitto e salvò le nostre case»». Il popolo si inginocchiò e si prostrò.
28Poi gli Israeliti se ne andarono ed eseguirono ciò che il Signore aveva ordinato a Mosè e ad Aronne; così fecero.