Uno dei Padri raccontò che un vecchio stava nella sua cella lavorando con impegno, e indossava una stuoia di giunco. Poiché si era recato dall’Abate Ammone, l’Abate Ammone gli vide indossare la stuoia di giunco e gli disse:
Questo non ti serve a nulla. Il vecchio gli disse: Tre pensieri mi tormentano: uno che mi spinge ad allontanarmi da qualche parte in solitudine; l’altro, che mi induce a cercare una terra straniera dove nessuno mi conosca; il terzo, che mi spinge a rinchiudermi nella mia cella, per non vedere nessuno, e a mangiare dopo due giorni. L’Abate Ammone gli disse: Non ti serve fare nessuna di queste tre cose; piuttosto stai nella tua cella, mangia poco ogni giorno, e tieni sempre in mente le parole di quel pubblicano che si leggono nel Vangelo [Lc 18, 13]: così potrai salvarti. “Signore, abbi pietà di me peccatore! “è la base della “preghiera di Gesù”, ripetuta più volte e recitata da tutti nell’ambito del monachesimo orientale.
La saggezza del deserto: “Detti dei Padri” scelti per gli amici dell’eremo di famiglia camaldolese Aquila e Priscilla.
Franca e Vincenzo, osb-cam