Si raccontava che l’Abate Giovanni il Nano una volta disse a un suo confratello più anziano: Vorrei essere tranquillo come gli angeli, che non fanno nulla e servono Dio senza sosta; e, spogliandosi delle vesti, se ne andò in solitudine. Trascorsa una settimana, tornò dal confratello, e, mentre batteva alla porta, quello prima di aprire gli rispose dicendo: Chi è? E quello disse: Sono Giovanni. A sua volta il confratello gli ribatté dicendo: Giovanni è diventato un angelo e non è più fra gli uomini. Ma quello continuava a battere alla porta dicendo: Sono io. L’altro non gli aprì ma lo lasciò battere. Poi aprendo gli disse: Se sei uomo, hai bisogno di darti da fare ancora per vivere; se invece sei un angelo perché chiedi di entrare in una cella? Quello pentendosi disse: Perdonami, o fratello, perché ho peccato.
La saggezza del deserto: “Detti dei Padri” scelti per gli amici dell’eremo di famiglia camaldolese Aquila e Priscilla.
Franca e Vincenzo