“Beati i puri di cuore” è il filo degli incontri ai quali stiamo partecipando in questi giorni. Il primo c’è stato a Coreno in una famiglia che ha invitato e accolto altre famiglie. Ad organizzarlo è stato il nostro parroco don Andrea; mentre il secondo lo abbiamo vissuto a Fondi, nella Parrocchia di San Francesco presente Padre Maurizio dei francescani. In entrambe le circostanze è stato molto interessante il dialogo, il confronto e la condivisione. Portiamo nel cuore le parole, i volti, le espressioni di gioia e, anche, di sofferenza, di chi vi ha partecipato. La “famiglia”, le famiglie hanno bisogno di incontrarsi (magari anche nelle case, piccole chiese domestiche) per guardarsi negli occhi senza fretta, per condividere una tisana, un biscotto e dialogare in fraternità. I luoghi non sono tutti uguali e non tutti idonei a fare un certo cammino. Le case dove ogni famiglia vive, per esempio, hanno il dono di portare con loro il senso della fraternità, quelle atmosfere che fanno unità nei cuori, quella possibilità di favorire l’incontro e lo scambio come nessun altro luogo potrebbe fare.
Durante i due incontri che avevano per tema “Beati i puri di cuore” l’invito condiviso è stato quello di ripulire la lente con la quale viviamo e guardiamo il mondo, gli altri e noi stessi. Questa quaresima, infatti, ci offre l’opportunità di fare questa “operazione” e di ricominciare. Un po’ come la primavera che ridà vita nuova alla vegetazione, fa brillare di colori smaglianti ogni cosa. Anche noi facendo pulizia, mettendo ordine diamo luce nuova a ciò che siamo e a come ci guardiamo intorno. Possiamo fare un cammino insieme, possiamo farlo accompagnati dalle piccole cose di ogni giorno, possiamo tentare davvero di cambiare … se ne abbiamo voglia e desiderio.
Un grazie speciale alle comunità che ci hanno chiesto di stare con loro. E’ stata una gioia profonda, uno stare che portiamo nel cuore, un segno di amicizia e di affetto del quale c’è davvero sempre bisogno.
Infine torna il nostro invito: il nostro eremo di famiglia camaldolese “Aquila e Priscilla” è sempre aperto a chi vuole e quando vuole.
Franca e Vincenzo, osb-cam