Un tesoro nel cuore

Tutti cerchiamo un tesoro; tutti cerchiamo una perla preziosa e per riceverle chiediamoci se siamo disposti a lasciare tutto. Cosa è questo tutto e cosa è il tesoro o la perla? A nostro parere il vero tesoro/perla è la felicita. Si, tutti cerchiamo la felicità. Una entità dispersa e a volte introvabile. Eppure qualcosa o qualcuno ci suggerisce che questa non è irraggiungibile e, forse, trovarla dipende dalla nostra vera disponibilità a lasciare il nostro ego, a lasciare i miti di questo mondo e di questo tempo. In questo, crediamo, sta il segreto della felicità. Non sentirci i costruttori o gli artefici delle cose ma lasciarci condurre dal Padre dove Lui vuole e dove Lui desidera per noi. Vendere tutto allora, a nostro parere, significa abbandonare i nostri desideri di arrivismo, i progetti fuori misura che ci impediscono di vivere nella gioia e nella felicità. Insomma il tesoro o la perla sono a portata di mano ma noi siamo invitati a mettere da parte i nostri progetti di potere, di accumulo di cose e di successo per vivere la bellezza e la bontà delle cose che abbiamo ricevuto e di cui non ci accorgiamo: gli affetti della famiglia; il dono di una sposa/o e di quello dei figli; tante altre cose che abbiamo e che non apprezziamo cercandone sempre altre in un delirio/overdose che ci provoca dolore e tristezza. Coraggio è l’ora di cambiare !!!🌻

Franca e Vincenzo, osb-cam

VANGELO DI MERCOLEDI 31 LUGLIO 2019
Mt 13,44-46
Vende tutti i suoi averi e compra quel campo.

                       Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo Gesù disse ai suoi discepoli:
«Il regno dei cieli è simile a un tesoro nascosto nel campo; un uomo lo trova e lo nasconde; poi va, pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e compra quel campo.
Il regno dei cieli è simile anche a un mercante che va in cerca di perle preziose; trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra».

Parola del Signore

Tra il bene e il male

Solo alla fine la zizzania sarà separata. Solo al momento della mietitura l’opera del maligno sarà bruciata nel fuoco. Per ora il male e il bene devono convivere … e questa, infatti, è la nostra costante esperienza. A noi spetta decidere da che parte stare, se dalla parte del bene ed essere seme buono che porta frutto (e, quindi, compie le opere di Dio) oppure se essere zizzania (seme che non porta frutto, che disturba, tenta e compie brutte azioni) che infesta il mondo. È una bella sfida molto semplice da capire e anche molto interessante da vivere per essere “pace” per noi e gli altri. Stiamo davvero attenti al nostro quotidiano perché è in questo tempo che ci giochiamo non solo il futuro ma anche il nostro presente, la nostra pace e la nostra gioia. 🌻

Franca e Vincenzo, osb-cam

VANGELO DEL 30 LUGLIO 2019
Mt 13,36-43
Come si raccoglie la zizzania e la si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo.

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù congedò la folla ed entrò in casa; i suoi discepoli gli si avvicinarono per dirgli: «Spiegaci la parabola della zizzania nel campo».
Ed egli rispose: «Colui che semina il buon seme è il Figlio dell’uomo. Il campo è il mondo e il seme buono sono i figli del Regno. La zizzania sono i figli del Maligno e il nemico che l’ha seminata è il diavolo. La mietitura è la fine del mondo e i mietitori sono gli angeli. Come dunque si raccoglie la zizzania e la si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo. Il Figlio dell’uomo manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti quelli che commettono iniquità e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti. Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, ascolti!».

Parola del Signore

Accogliere Gesù

Maria Maddalena lo sente, riconosce la sua voce e va ad annunciare di averlo visto. È lei il primo testimone della risurrezione. È lei che annuncerà questa sconvolgente verità. Ed è con la risurrezione che il cristianesimo si fa ragione di vita. Tutta la storia e la vita di Gesù adesso prende forma nuova e la luce di questo evento unico e straordinario ci mostra tutta la sua vicenda umana in una chiave totalmente nuova. Credere alla risurrezione ci fa cristiani capaci di giocare la nostra vita con una motivazione e un ritmo totalmente nuovo. Oggi possiamo soffermare la nostra contemplazione su questa scena che cambia la storia dell’umanità ( come poi è realmente avvenuto ) e può cambiare in bene la nostra vita se riusciamo a cogliere l’importanza e la verità di questo evento davvero straordinario. Gesù è li che ci aspetta e che attende la nostra conversione. Sentire la sua presenza nel nostro cuore da alla nostra vita il ritmo sicuro della gioia e della serenità qualsiasi cosa possa accadere. 😉

Franca e Vincenzo, osb-cam

VANGELO DI LUNEDI 22 LUGLIO 2019
Gv 20,1-2.11-18
Ho visto il Signore e mi ha detto queste cose.

Dal Vangelo secondo Giovanni

Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!».
Maria stava all’esterno, vicino al sepolcro, e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti l’uno dalla parte del capo e l’altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove l’hanno posto».
Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù, in piedi; ma non sapeva che fosse Gesù. Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Ella, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove l’hai posto e io andrò a prenderlo». Gesù le disse: «Maria!». Ella si voltò e gli disse in ebraico: «Rabbunì!» – che significa: «Maestro!». Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va’ dai miei fratelli e di’ loro: “Salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro”».
Maria di Màgdala andò ad annunciare ai discepoli: «Ho visto il Signore!» e ciò che le aveva detto.

Parola del Signore

Vivere ai margini

Forse vivere ai margini è l’unica via per la libertà. Successo, potere e ricchezza da qui sembrano gabbie. Gabbie dorate ma gabbie.

Le periferie sono, per chi è capace di vedere, anche i laboratori della società del
futuro. Qui la società muta, inventa nuove forme di sopravvivenza. …

Scrive Padre Kizito: “Nei quartieri della Nairobi ricca si rinforzano le siepi divisorie
con filo spinato, ci si chiude dietro alti muri, si aumentano i fari per illuminare a giorno i dintorni delle ville e si moltiplicano le guardie notturne – tutti poveracci che di giorno vivono in quartieri
come Riruta e di notte proteggono i ricchi – così che nessuno turbi il mondo dorato in cui si vive. Invece nelle periferie nascono
e crescono tutti i fermenti di questa società. Alcuni sono fermenti di violenza e di odio, ma altri sono fermenti di solidarietà e
dignità.

Qui c’è Lionel che a meno di trent’anni sta preparandosi la morte per alcoolismo, ma che dipinge dei quadri in cui la vita esplode con le più straordinarie forme e colori. C’è Adhiambo, che vive in una baracca, lavora da commessa, e la sera con un computer da museo scrive racconti per bambini.

C’é Juma, il tecnico di computer che dopo una giornata di lavoro, mentre la moglie prepara la cena su un fornello a carbonella
e i figli fanno i compiti, lavora su un portatile per sviluppare un nuovo software.

E c’é Anjela, che vuole avviare un gruppo di sostegno per le coetanee sieropositive. La periferia, per chi crede e
vuole lasciarsi rinnovare, è l’ incontro col Dio che non tiene niente per sé, che viene dal basso, che ti guarda con gli occhi dei
piccoli, ti comunica sapienza con la voce delle prostitute, ti benedice con la voce del vecchio che sta per morire.

Nelle periferie c’è chi non ha niente da perdere, e si gioca tutta la vita su un numero solo, puntandoci con tutta la perseveranza e creatività che possiede. Le
periferie sono terreno recettivo e fertile per il Vangelo. Le beatitudini sono ascoltate da occhi e cuori aperti. Qui siamo ai
margini della città, certamente non ai margini della vita”.

Vivere ai “sentendosi ai margini” è una “fortuna”. Di qui si ha la possibilità di scoprire il mondo abitato da grassi e grossi meschini incapaci di essere davvero umani e cioè incapaci di compiere gesti e dire parole d’amore autentiche … 😉

Franca e Vincenzo, osb-cam

La parte migliore

Il Signore condanna l’affanno, l’ansia, le preoccupazioni. Marta, infatti, è affannata, è in balia della preoccupazione e ha dimenticato l’unica cosa necessaria. Ascoltare la Parola, infatti, è essenziale per la nostra vita buona e ordinata. Questo racconto che vede Gesù accolto nella casa di Marta e Maria ci offre una bella opportunità per scrutare le nostre giornate e trovare il tempo per ascoltare Gesù … la Parola quotidiana è una buona opportunità per farlo.♥️

Franca e Vincenzo, osb-cam

Vangelo di domenica 21 luglio 2019
Lc 10,38-42
Marta lo ospitò. Maria ha scelto la parte migliore.

Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, mentre erano in cammino, Gesù entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo ospitò.
Ella aveva una sorella, di nome Maria, la quale, seduta ai piedi del Signore, ascoltava la sua parola. Marta invece era distolta per i molti servizi.
Allora si fece avanti e disse: «Signore, non t’importa nulla che mia sorella mi abbia lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». Ma il Signore le rispose: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore, che non le sarà tolta».

Parola del Signore

Speranza per noi

Bella questa speranza da riporre in Gesù. Una grande consolazione per tutti coloro che decidono di seguirlo rimettendo il cammino della propria vita sul passo del Signore. Quindi, non un fidarsi passivo, attendista, miracoloso ma un fidarsi attivo che ci invita a ricalibrare desideri e attese secondo la volontà di Dio. Un invito a riflettere sulle nostre giornate e le nostre scelte di vita ordinarie.

Franca e Vincenzo

VANGELO DI SABATO 20 LUGLIO 2019
Mt 12,14-21
Impose loro di non divulgarlo, perché si compisse ciò che era stato detto.

Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, i farisei uscirono e tennero consiglio contro Gesù per farlo morire. Gesù però, avendolo saputo, si allontanò di là. Molti lo seguirono ed egli li guarì tutti e impose loro di non divulgarlo, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta Isaìa:
«Ecco il mio servo, che io ho scelto;
il mio amato, nel quale ho posto il mio compiacimento.
Porrò il mio spirito sopra di lui
e annuncerà alle nazioni la giustizia.
Non contesterà né griderà
né si udrà nelle piazze la sua voce.
Non spezzerà una canna già incrinata,
non spegnerà una fiamma smorta,
finché non abbia fatto trionfare la giustizia;
nel suo nome spereranno le nazioni».

Parola del Signore

La misericordia

Gesù chiaramente ci dice che Lui vuole misericordia, cioè preferisce un mondo nel quale si agisca sempre mettendo in avanti la pietà e il cuore. ❤️ Egli, infatti, non è molto attento al rispetto delle forme bensì guarda alla verità e alla sostanza delle nostre azioni. Gesù, quindi, punta a offrire risposte concrete ai nostri bisogni (mangiare di sabato) piuttosto che a pretendere sacrifici che potrebbero, perciò, non servire a dimostrare il nostro amore verso di Lui. Gesù, perciò, ama con il cuore e ci guarda, ascolta e osserva con grande disponibilità ad accompagnarci e a sostenerci nelle difficoltà. Questa sua disponibilità per trovare concretezza ha, però, bisogno della nostra risposta fedele, umile e vera. Non possiamo fingere e poi inveire contro Gesù o rinnegarlo. Rendiamoci conto che per ottenere aiuto, sostegno e la sua vicinanza abbiamo bisogno di credere in Lui, di fidarci di Lui e di affidarci a Lui facendo ogni giorno il nostro dovere, cioè amando Gesù più di noi stessi. Siamo cosi chiamati a cambiare vita.

Franca e Vincenzo, osb-cam

VANGELO DEL 19 luglio 2019
Mt 12,1-8
Il Figlio dell’uomo è
Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù passò, in giorno di sabato, fra campi di grano e i suoi discepoli ebbero fame e cominciarono a cogliere delle spighe e a mangiarle.
Vedendo ciò, i farisei gli dissero: «Ecco, i tuoi discepoli stanno facendo quello che non è lecito fare di sabato».
Ma egli rispose loro: «Non avete letto quello che fece Davide, quando lui e i suoi compagni ebbero fame? Egli entrò nella casa di Dio e mangiarono i pani dell’offerta, che né a lui né ai suoi compagni era lecito mangiare, ma ai soli sacerdoti. O non avete letto nella Legge che nei giorni di sabato i sacerdoti nel tempio vìolano il sabato e tuttavia sono senza colpa? Ora io vi dico che qui vi è uno più grande del tempio. Se aveste compreso che cosa significhi: “Misericordia io voglio e non sacrifici”, non avreste condannato persone senza colpa. Perché il Figlio dell’uomo è signore del sabato».

Parola del Signore

Saper chinarsi

Miti e umili di cuore sono le persone che nella vita hanno “visto” Dio. Condividiamo, allora, una piccola, bella e antica leggenda di un rabbino. Uno studente andò da lui e disse: “Nei tempi passati vi furono uomini che videro Dio in faccia. Perché questo non succede più?” il rabbino rispose: “Perché oggi nessuno sa chinarsi tanto”. Chinarsi ci permette di guardare da vicino, di raccogliere i frutti della terra e di farci piccoli di fronte a chiunque. ♥️

Franca e Vincenzo, osb-cam

VANGELO DI GIOVEDI 18 LUGLIO 2019
Mt 11,28-30
Io sono mite e umile

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse:
«Venite a me, voi tutti che siete stanchi e oppressi, e io vi darò ristoro.
Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per la vostra vita. Il mio giogo infatti è dolce e il mio peso leggero».

Parola del Signore

I Piccoli

I piccoli di Gesù sono tutti coloro che di fronte ad un cielo pieno di stelle si fermano a contemplarlo senza volerci andare dentro o conquistarlo; sono i cuori semplici capaci di trascorre un intero giorno ad ammirare il lento movimento dei fili d’erba cullati dal vento; sono coloro che si sentono accarezzati dal Signore in ogni circostanza. Se vogliamo restare umani guardiamo il cielo in una notte stellata, seguiamo il lento movimento dei fili d’erba e proviamo a percepire le carezze di Dio nella nostra vita. ❤️

Franca e Vincenzo, osb-cam

VANGELO DI MERCOLEDI 17 LUGLIO 2019
Mt 11,25-27
Hai nascosto queste cose ai sapienti e le hai rivelate ai piccoli.

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse:
«Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli. Sì, o Padre, perché così hai deciso nella tua benevolenza.
Tutto è stato dato a me dal Padre mio; nessuno conosce il Figlio se non il Padre, e nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio vorrà rivelarlo».

Parola del Signore

No alla tristezza: è l’arma del male. Si alla Gioia, potenza di Dio.

Lo scritto che segue non è nostro ma è ripreso da un sito “No al satanismo” https://noalsatanismo.wordpress.com/ Si tratta di una serie di consigli dei Santi su come conservare la Gioia. Lo condividiamo perchè ci è parso molto interessante.

Franca e Vincenzo, osb-cam

S.Giovanni Bosco: IL DEMONIO HA PAURA DELLA GENTE ALLEGRA. Il Signore ama che quello che si fa per Lui, si faccia con allegria…Sta allegro!

I santi, mentre vivevano in questo mondo, erano sempre allegri, come se stessero sempre celebrando la Pasqua (Sant’Atanasio, Lettera, 14, 1-2)

San Basilio scrisse un’intera Omelia sulla Gioia : “Sarai sempre allegro e contento, se in tutti i momenti rivolgi a Dio la tua vita, e se la speranza del premio addolcisce e allevia le pene di questo mondo” (San Basilio Magno, Omelia sulla gioia, 25)

La Gioia facilita tutte le virtù, perchè è un atto di fiducia in Dio e tiene il demonio a distanza.Chi mantiene lo sguardo dell’anima rivolto alla Gioia di Gesù Risorto e si mantiene fedele ai Suoi insegnamenti ,vince i propri difetti, permette a Gesù di guarire le ferite del suo cuore e vede entrare miracoli nella propria vita. L’unica condizione per camminare verso la santità che San Domenico Savio chiedeva ai suoi coetanei era:mantenersi nella Gioia. Fidarsi di Dio in ogni momento e circostanza: perchè Gesù ci ha promesso che è sempre con noi e Lui sa volgere ogni situazione a nostro favore, specialmente quelle che non comprendiamo, che ci feriscono o che temiamo di più. Dunque : “La tristezza, è il ricordo di me stesso; la Gioia è il ricordo di Te Signore”(S.Agostino).

La tristezza è l’arma di Satana ! Ecco ciò che scrive San Francesco di Sales nella Filotea:

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“Il maligno gode nella tristezza e nella malinconia, perché lui stesso è, e lo sarà per l’eternità, triste e malinconico, separato da Dio per sempre; per cui vorrebbe che tutti fossero così. La cattiva tristezza turba l’anima, la mette in agitazione, le dà paure immotivate, genera disgusto per l’orazione, assopisce e opprime il cervello, priva l’anima di consiglio, di proposito, di senno, di coraggio e fiacca le forze. In conclusione,è come un duro inverno che cancella tutta la bellezza della terra e manda in letargo gli animali; infatti la tristezza toglie ogni bellezza all’anima e la rende quasi paralizzata e impotente in tutte le sue facoltà. Il nemico si serve della tristezza per portare le sue tentazioni contro i buoni; da un lato cerca di rendere allegri i peccatori nei loro peccati, e dall’altro cerca di rendere tristi i buoni nelle loro opere buone; e come non gli riuscirebbe di attrarre al male se non presentandolo in modo piacevole,cosi non potrebbe distogliere dal bene se non facendolo trovare sgradevole…..

S.Francesco di Sales ci indica i RIMEDI
1)Dice S.Giacomo: se qualcuno è triste, PREGHI: la preghiera è il rimedio più efficace perché innalza lo spirito a Dio, nostra unica gioia e consolazione; nella preghiera poi, serviti di affetti e parole interiori ed esteriori,che portano alla fiducia e all’amore di Dio.
2)COMBATTI con forza la tendenza alla tristezza; e anche se hai l’impressione che tutto quello che stai facendo in quel frangente rimanga distante e freddo,triste e fiacco, non rinunciare a farlo; il nemico vuole per mezzo della tristezza far morire le nostre buone opere, ma vedendo che non sospendiamo di farle, e che compiute con sforzo valgono di più, cesserà di tormentarci.
3)CANTA dei canti spirituali; spesso il maligno abbandona il campo di fronte a questa arma. Un esempio ci viene dallo spirito maligno che assediava e possedeva Saul,la cui violenza era dominata dalla recita dei SALMI della Bibbia.
4)E’ cosa buona occuparsi in atti esteriori e variarli più che possiamo,per distrarre l’anima dall’oggetto della tristezza,purificare e riscaldare gli spiriti;questo perché la tristezza è una passione fredda e arida.
5)Compi atti esteriori di fervore,anche se non ci trovi alcuna attrattiva; abbraccia il Crocifisso stringendolo al cuore, baciagli le mani e i piedi, alza gli occhi e le mani al cielo, indirizza tutta la tua voce a Dio con parole di amore e fiducia.
6)La frequenza alla S.COMUNIONE  è ottimo rimedio; perché questo Pane celeste darà forza al cuore e gioia allo spirito.
7)Manifesta tutti i tuoi sentimenti, affetti, i pensieri al SACERDOTE CONFESSORE, con umiltà e sincerità. Rimettiti tra le mani di Dio, e preparati a sopportare con pazienza questa fastidiosa tristezza,come giusta punizione per le tue stupide gioie; e sii certa che Dio,dopo averti messa alla prova, ti libererà da questo male e ti ricompenserà CON LA VERA GIOIA!

LA GIOIA DEI CRISTIANI
Tutti i cristiani fin dalle prime comunità ,vivevano nella Gioia di GESU’e nella certezza del Suo Amore vivo e presente nelle pagine della storia di ogni giorno,  specialmente quelle più difficili.  E i primi cristiani, come oggi, erano molto perseguitati, eppure non vivevano nel timore di ciò che poteva o non poteva accadere, perchè SI FIDAVANO DELLE PROMESSE DI CRISTO. Nel suo libro “Il Pastore”, Erma – fratello di papa Pio I –, a metà del II secolo, offre ai cristiani una serie di raccomandazioni sull’importanza di evitare la tristezza e di essere allegri.

Lungi da te la tristezza e non angustiare lo Spirito Santo che abita in te, perché non si rivolga a Dio contro di te e si allontani da te. Lo Spirito di Dio dato a questa carne non tollera né tristezza né angustia “(Erma, Il Pastore, Comandamenti, 10, 2-4)

“Rivestiti, dunque, di gioia che è sempre gradita a Dio e Gli è accetta. In essa si diletta. Ogni uomo allegro opera bene, pensa bene e disprezza la mestizia.Invece l’uomo triste si comporta sempre male. Prima agisce male perché contrista lo Spirito Santo che fu dato gioioso all’uomo, poi, contristando lo Spirito Santo, compie l’ingiustizia di non supplicare Dio e di non confessarsi a Lui.”  (Erma, Il Pastore, Comandamenti, 10, 2-4)

Chi pratica la misericordia – dice l’Apostolo Paolo– lo faccia con gioia”: questa prontezza e questa diligenza raddoppieranno il premio della tua elargizione. Perché ciò che si offre malvolentieri e per forza non risulta in alcun modo gradevole o bello (San Gregorio Nazianzeno, Dissertazione sull’amore per i poveri, 14).

PADRE PIO GIOIA

L’Apostolo Paolo diceva: “RALLEGRATEVI NEL SIGNORE SEMPRE ” (Fil 4, 4), la carità di Dio, o fratelli carissimi, ci chiama, per la salvezza delle nostre anime, alle gioie della beatitudine eterna. Le gioie del mondo vanno verso la tristezza senza fine. Invece le gioie rispondenti alla volontà del Signore portano alle gioie durature ed intramontabili coloro che le coltivano assiduamente. (Sant’Ambrogio, Trattato sulla Lettera ai Filippesi, 1).

Le parole dei primi cristiani fanno eco all’esempio dei Santi di ieri e di oggi ,come Padre Pio ,che riguardo alla tristezza diceva: Sii sempre allegramente in pace con la tua coscienza, riflettendo che ti trovi al servizio di un Padre infinitamente buono, che per sola tenerezza scende fino alla sua creatura, per elevarla e trasformarla in Lui Suo Creatore.E fuggi la tristezza, perché questa entra nei cuori che sono attaccati alle cose del mondo.  Guardati dalle ansietà ed inquietudini, perché non vi è cosa che maggiormente impedisca il camminare nella perfezione. Poni, figliuola mia, dolcemente il tuo cuore nelle piaghe di nostro Signore…Abbi una gran confidenza nella Sua misericordia e bontà, ch’Egli non ti abbandonerà mai, ma non lasciare per questo di abbracciare bene la Sua Santa Croce.”

Questo dobbiamo essere noi cristiani di oggi: seminatori di pace e di gioia, della pace e della Gioia che ci ha donato Gesù (San Josemaría Escrivá, Es Cristo que pasa, 30).

”La Gioia è il segno distintivo del cristiano”(S.Giovanni Paolo II 1980).”Non cedere mai alla sfiducia e allo scoraggiamento che il diavolo ci offre ogni giorno”(Papa Francesco) .

IO HO VINTO IL MONDO

GESU’ CI HA DONATO LA SUA GIOIA, CE LA DONA CONTINUAMENTE PERCHE’ LA SUA GIOIA DURA PER SEMPRE. NON FACCIAMOCELA RUBARE, richiudendoci in noi stessi ,nei rimuginamenti, nel rancore verso chi ci ha fatto o ci fa soffrire, nella paura del futuro, tutto ciò diventa come un cancro dell’anima: UN VERO CRISTIANO VIVE NELLA GIOIA DI GESU’ RISORTO,nella fedeltà e nella fiducia in Lui, si pente sinceramente dei propri errori, li confessa e va avanti rinnovato nella pace di Gesù, vivendo UN GIORNO ALLA VOLTA.

La vera Gioia, quella che solo Gesù ci dona, non dipende dallo stato d’animo, né dalla salute o da qualsiasi altra causa umana, ma dalla fiducia nelle promesse dell’Amore di Cristo, che è il motivo della nostra dignità di figli di Dio e della vera felicità profonda e senza paragoni, che alimenta in noi la speranza e l’amore. E quindi ci dona la pienezza della vita,nella condivisione della gioia e dell’amore con il prossimo. La gioia è contagiosa: trasmetterla è il tesoro più prezioso che possiamo offrire a quanti ci circondano e che, a sua volta, ci torna a riempire della eterna Gioia di Cristo. Quando il demonio ti insinua il triste pensiero: “Non ce la faccio più…è tutto perduto”, tu rispondigli con la Parola di Dio :”Tutto posso in Colui che mi dà forza”!