Gesù tra i suoi discepoli sceglie dodici apostoli e concede loro il potere sugli spiriti impuri, cioè il potere di guarire chi avrà il coraggio di seguirlo guardando il il malessere che ha dentro. Gesù e i suoi discepoli, quindi, non solo annunciano, non solo predicano la buona notizia, ma guariscono, tolgono il male dal cuore e donano la vera gioia. Lui e i suoi discepoli scacciano il male dall’uomo e ridanno vita e speranza. Gesù e i discepoli curano chi è malato e lo risanamo. Gesù e i suoi discepoli si avvicinano ai malati e a tutti coloro che avevano ed hanno una sofferenza, un bisogno non per dire parole o lasciare regole, comandi, precetti, ma per guarirli. Anche noi possiamo e dobbiamo fare altrettanto. Dobbiamo mostrare la bontà di Dio a chi è lontano, incredulo o indifferente. Chi sta male se vuole guarire però deve collaborare e deve saper ascoltare il bene che ha nel cuore e abbracciare una vita nuova, nuovi sogni e, soprattutto, deve accogliere l’offerta di gioia che viene da Gesù. Lui ci ama e ogni giorno ci offre la possibilità di cambiare vita e di vivere la pace e la gioia.
Ci sono pensieri e desideri, invece, che ci portano alla tristezza, ci sono progetti di vita che ci allontanano da Dio e dal suo Amore e ci portano a vivere nell’angoscia, nella tristezza, nella corsa continua verso falsi obiettivi. Tutto questo viene dal genio del male che opera per rendere la nostra vita un inferno e, purtroppo, spesso, ci riesce. Basta guardarci intorno. Siamo presi da una folle corsa per aggrappate sogni e mete che provocano solo stress, solo ansia, solo tristezze infinite. Il demonio ci mette nel cuore non la vita semplice, buona e naturale ma una agitazione continua, falsi miti e desideri di cose che non ci fanno bene o la frenesia di accumulare denaro. Tutte cose che ci opprimono. Oggi, invece, il Signore ci richiama a non sciupare la vita ma a saper riconoscere i veri tesori e la bellezza di questa vita; ci invita a riconsiderare le cose belle che abbiamo già avuto: per esempio il dono dei figli, il dono di una sposa che ci ama, la possibilità di mangiare. Accontentiamoci del tanto che abbiamo è cerchiamo di vivere questa vita nella pace vera che non ha bisogno di cose materiali ma di relazioni e di contemplare il bello e il buono che c’è. Che Dio ci dia la forza e il coraggio di essere suoi discepoli e di abbandonare le tentazioni che ci provocano tristezza, agitazione e sofferenza continua.
Franca e Vincenzo, osb-cam
Vangelo di mercoledì 10 luglio Mt 10,1-7
In quel tempo, chiamati a sé i suoi dodici discepoli, Gesù diede loro potere sugli spiriti impuri per scacciarli e guarire ogni malattia e ogni infermità.
I nomi dei dodici apostoli sono: primo, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello; Giacomo, figlio di Zebedèo, e Giovanni suo fratello; Filippo e Bartolomeo; Tommaso e Matteo il pubblicano; Giacomo, figlio di Alfeo, e Taddeo; Simone il Cananeo e Giuda l’Iscariota, colui che poi lo tradì.
Questi sono i Dodici che Gesù inviò, ordinando loro: «Non andate fra i pagani e non entrate nelle città dei Samaritani; rivolgetevi piuttosto alle pecore perdute della casa d’Israele. Strada facendo, predicate, dicendo che il regno dei cieli è vicino».
Parola del Signore