Il lungo passo del vangelo di oggi meriterebbe una contemplazione più lunga e più intensa. Cose queste che ognuno potrà fare in piena autonomia … quello che, invece, a noi interessa, in questo momento è sottolineare l’esigenza di essere sempre pronti per il giorno nel quale Egli (il Signore) ci chiamerà a sé. Sappiamo già che questa ora non tarderà e non vorremmo essere impreparati. Ma ci chiediamo. Esiste un modo specifico per essere pronti? Esiste uno stile di vita garantito che assicura una risposta adeguata alla volontà di Dio?
Sinceramente non sembra che esista un modello unico, una regola da seguire … esiste, invece, un’arte da imparare a coltivare … la chiamiamo arte del saggio. Si tratta di una capacità che si acquista con gli anni e che merita alcune note. Questa arte conduce la persona alla quiete dei desideri mondani, alla sobrietà della vita quotidiana, al vivere di ciò che si ha e a farselo bastare essendo felici. È un’arte per saggi, uno stile di vita che non si adegua a questo tempo e a questo mondo. Ma è una via per tutti? Noi crediamo di si. Crediamo che tutti coloro che sono abitati dalla “pace” possono praticarla e, anzi, ne sono i maestri. E ci sono queste persone. Crediamo che ci sono. Siamo convinti che queste persone esistono. Sono persone semplici, nascoste tra le pieghe delle città, dei paesi, dei piccoli borghi; persone che hanno imparato a vivere il silenzio in pienezza. Vivono la pace del cuore e hanno il corpo “tatuato” dai disegni dell’umiltà e della pazienza. Sono sordi alle assurde sirene di questo mondo che ad ogni istante provano a rendere la vita un inferno. La loro vita porta impressa nella memoria i segni di una saggezza davvero “umana”. In cammino verso questa meta abbiamo bisogno di illuminarla con l’olio del bene possibile … Dio ci aiuterà. Il silenzio ci incoraggerà. La pace ne sarà uno dei frutti. È questa la nostra speranza 💕
Franca e Vincenzo, osb-cam
Vangelo
Lc 12,32-48
Anche voi tenetevi pronti.
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non temere, piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto dare a voi il Regno.
Vendete ciò che possedete e datelo in elemosina; fatevi borse che non invecchiano, un tesoro sicuro nei cieli, dove ladro non arriva e tarlo non consuma. Perché, dov’è il vostro tesoro, là sarà anche il vostro cuore.
Siate pronti, con le vesti strette ai fianchi e le lampade accese; siate simili a quelli che aspettano il loro padrone quando torna dalle nozze, in modo che, quando arriva e bussa, gli aprano subito.
Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità io vi dico, si stringerà le vesti ai fianchi, li farà mettere a tavola e passerà a servirli. E se, giungendo nel mezzo della notte o prima dell’alba, li troverà così, beati loro!
Cercate di capire questo: se il padrone di casa sapesse a quale ora viene il ladro, non si lascerebbe scassinare la casa. Anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo».
Allora Pietro disse: «Signore, questa parabola la dici per noi o anche per tutti?».
Il Signore rispose: «Chi è dunque l’amministratore fidato e prudente, che il padrone metterà a capo della sua servitù per dare la razione di cibo a tempo debito? Beato quel servo che il padrone, arrivando, troverà ad agire così. Davvero io vi dico che lo metterà a capo di tutti i suoi averi.
Ma se quel servo dicesse in cuor suo: “Il mio padrone tarda a venire”, e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi, il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli infedeli.
Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse; quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche.
A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più».
Parola del Signore.