Abbiamo voluto titolare queste nostre semplici riflessioni “scegliere”. Lo abbiamo fatto perché convinti che sia questo il nodo più importante da sciogliere. Si tratta, come sempre nella vita, di capire come vogliamo vivere. Si tratta di capire se vogliamo mettere al primo posto la relazione con Dio, oppure, scegliamo la ricchezza (cioè i nostri desideri, i nostri egoismi, le nostre cose, le nostre passioni, … noi stessi).
La furbata del servo disonesto, per esempio, (leggi il vangelo qui sotto), con la quale egli utilizza la ricchezza del suo padrone, pur essendo un’azione in se stessa qualcosa di riprovevole, nel concreto incide sulla vita di tante persone che avevano accumulate situazioni debitorie.
Di fronte a questo dato di fatto, il padrone finisce per lodare il servo disonesto per aver allevato le situazioni precarie di vita alcune persone pur avendo utilizzato le sue sostanze.
In questo modo il padrone (Dio-Padre) mostra quale è il metro con il quale giudica le nostre azioni. Egli dimentica i nostri errori ed esalta le cose buone che riusciamo a fare ai poveri. Non sembra essere attento nemmeno alle ragioni della povertà ma guarda l’azione concreta con la quale vengono alleviare le sofferenze dei poveri.
Oggi, insomma, riceviamo una nuova importante e significativa indicazione per la vita quotidiana da tener presente nelle nostre piccole e/o grandi scelte di ogni giorno.
Se scegliamo la ricchezza, se privilegiano i nostri egoismi, se viviamo difendendo i nostri esclusivi interessi trascurando gli altri o facendo finta di non vederli allora il padrone (Dio-Padre) al momento opportuno ci toglierà l’amministrazione dei beni e non sapremo a chi rivolgerci per trovare accoglienza.
È tempo di scegliere da che parte stare; è tempo di fidarsi di Dio-Padre che ci ama e non vuole perdere nessuno dei suoi figlio e tra questi ci siamo noi tutti, nessuno escluso.
Ora i ricchi o i loro amministratori (cioè noi tutti) sanno cosa fare dei loro beni, sanno che donare a chi non ha o a chi ha bisogno è la strada maestra. E, anche i poveri, sanno che accogliere i doni ricevuti con umiltà è gia via di salvezza.
Quando questo viaggio terreno avrà termine chi ha donato sarà accolto proprio da quei poveri che ha avuto la possibilità e la sensibilità di sostenere in questo mondo.
Questa è la via stretta che Gesù ci chiama a percorrere. Coraggio !!!
Mi raccomando non aspettiamo la richiesta del povero, se sappiamo o lo abbiamo conosciuto o ce lo hanno detto, spetta a noi prendere l’iniziativa. CORAGGIO !!!
Franca e Vincenzo, osb-cam
VANGELO DEL 22 SETTEMBRE 2019
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù diceva ai discepoli:
«Un uomo ricco aveva un amministratore, e questi fu accusato dinanzi a lui di sperperare i suoi averi. Lo chiamò e gli disse: “Che cosa sento dire di te? Rendi conto della tua amministrazione, perché non potrai più amministrare”.
L’amministratore disse tra sé: “Che cosa farò, ora che il mio padrone mi toglie l’amministrazione? Zappare, non ne ho la forza; mendicare, mi vergogno. So io che cosa farò perché, quando sarò stato allontanato dall’amministrazione, ci sia qualcuno che mi accolga in casa sua”.
Chiamò uno per uno i debitori del suo padrone e disse al primo: “Tu quanto devi al mio padrone?”. Quello rispose: “Cento barili d’olio”. Gli disse: “Prendi la tua ricevuta, siediti subito e scrivi cinquanta”. Poi disse a un altro: “Tu quanto devi?”. Rispose: “Cento misure di grano”. Gli disse: “Prendi la tua ricevuta e scrivi ottanta”.
Il padrone lodò quell’amministratore disonesto, perché aveva agito con scaltrezza. I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce.
Ebbene, io vi dico: fatevi degli amici con la ricchezza disonesta, perché, quando questa verrà a mancare, essi vi accolgano nelle dimore eterne.
Chi è fedele in cose di poco conto, è fedele anche in cose importanti; e chi è disonesto in cose di poco conto, è disonesto anche in cose importanti. Se dunque non siete stati fedeli nella ricchezza disonesta, chi vi affiderà quella vera? E se non siete stati fedeli nella ricchezza altrui, chi vi darà la vostra?
Nessun servitore può servire due padroni, perché o odierà l’uno e amerà l’altro, oppure si affezionerà all’uno e disprezzerà l’altro. Non potete servire Dio e la ricchezza».
Parola del Signore