34° domenica del Tempo ordinario
Eccolo il nostro Re,
appeso alla croce,
elevato tra cielo e terra.
Nel momento del massimo dolore
riceve le ultime tentazioni,
i capi del popolo e i soldati
lo deridono e gli dicono:
“salva te stesso”.
Gesù non risponde.
Uno dei malfattori
esplode di rabbia:
“Salva te stesso e noi”.
Gesù non risponde.
Dal suo corpo si diffonde solo
dolore, sguardi pietosi e silenzio,
L’altro condannato invece
rimprovera il compagno,
lo ammonisce e riconosce la loro colpa,
nell’ultimo istante tenta una relazione
lancia un profondo disperato appello.
Ora Gesù risponde:
“oggi con me sarai in paradiso”.
Gesù accoglie tutto il male,
si carica addosso ogni iniquità,
sopporta ogni dolore,
vince le ultime tentazioni,
si fa profondamente vicino a chi soffre,
apre relazioni,
offre conforto fino alla fine.
Questo è il vero Re dell’Universo.
Un Re opposto a quelli di questo mondo.
Un Re che soffre con chi soffre.
Un Re che si carica dei dolori del mondo.
Un Re che condivide il nostro dolore.
Un Re che ci mostra la via.
Questo è il mistero della salvezza.
Questo è piano di Dio per gli uomini
Questo è il progetto più vero.
Questa è la via per vivere la gioia.
Stiamo attenti a coloro che si vestono da Re di questo mondo e usano il potere per opprimere, escludere, emarginare, ricevere onori e gloria e che magari si atteggiano a compagni di viaggio e, invece, incarnano solo potere.
Tutti, al contrario, siamo chiamati nell’umiltà e a fare il bene per donare vita ed essere relazione anche quando il dolore, la sofferenza e le tentazioni cercano di farci abbandonare la nostra croce.
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, [dopo che ebbero crocifisso Gesù,] il popolo stava a vedere; i capi invece deridevano Gesù dicendo: «Ha salvato altri! Salvi se stesso, se è lui il Cristo di Dio, l’eletto».
Anche i soldati lo deridevano, gli si accostavano per porgergli dell’aceto e dicevano: «Se tu sei il re dei Giudei, salva te stesso». Sopra di lui c’era anche una scritta: «Costui è il re dei Giudei».
Uno dei malfattori appesi alla croce lo insultava: «Non sei tu il Cristo? Salva te stesso e noi!». L’altro invece lo rimproverava dicendo: «Non hai alcun timore di Dio, tu che sei condannato alla stessa pena? Noi, giustamente, perché riceviamo quello che abbiamo meritato per le nostre azioni; egli invece non ha fatto nulla di male».
E disse: «Gesù, ricordati di me quando entrerai nel tuo regno». Gli rispose: «In verità io ti dico: oggi con me sarai nel paradiso».
Parola del Signore