Le “piccole cose”, quelle semplici, di poca importanza, quelle spesso poste ai margini, nelle periferie, sono la migliore immagine per tentare di parlare di Maria, la Madre di Gesù e nostra mamma celeste. Questa piccola grande donna che viene prescelta per essere la Madre Dio vive davvero ai margini, in una vera periferia, in un umile villaggio della Galilea: Nazareth. Proprio quest’anno abbiamo fatto un viaggio in Terrasanta e visitato questo piccolissimo villaggio, un agglomerato di piccole case, in parte scavate nella roccia, offre una immagine realistica di quella essenzialità che l’evangelista Matteo cerca di trasmettere al suo lettore nonostante tenti di salvare quello che noi potremmo chiamare decoro avvalendosi di parole che sorvolano sulla realtà. In ogni caso Maria è in questo borgo, vive in una casa semplice, parte scavata nella roccia ma decorosa. È qui che trascorre una gioventù operosa e ordinata dall’obbedienza ai genitori. Il suo è un percorso di vita segnato dall’essere stata prescelta da Dio per un compito indicibile: portare il Figlio di Dio nel mondo. Dio, la sceglie, sceglie Lei Maria. La sceglie tra i semplici e non tra i potenti perché Dio privilegia gli umili e non i superbi e guarda con favore i poveri e non i ricchi e i potenti.
Quella di Dio è una scelta di campo. Nulla di personale, nulla contro i ricchi, ma la scelta di Dio è una scelta che è anche un indirizzo che ci aiuta a leggere le coordinate dell’agire di Dio e che trova riscontro in tanti passi delle Sante Scritture. Questo passo dell’Annunciazione di Matteo ce lo attesta.
Ed è cosi che nella casa di Maria irrompe l’angelo Gabriele, il messaggero di Dio, e la saluta invitandola a gioire perché, le dice, ha trovata Grazia presso Dio. È una notizia che sconvolge la tranquilla vita di Maria e la invita a fare una scelta di accoglienza più che un atto di egoismo. Maria dopo la richiesta di voler ricevere maggiori dettagli su questo annuncio così sconvolgente per la sua vita, pronuncia il suo “SI”. È una disponibilità molto “pesante”, un “si” che cambierà la storia dell’umanità. Tutto avviene in circostanze misteriose in un ambiente che appare la negazione delle potenze che abitano il mondo, cioè denaro, successo e potere.
Dio ama spiazzarci e questa volta lo fa davvero alla grande. Maria un piccolo, umile, semplice “fiore” della Galilea viene scelta per portare in grembo il Dio bambino che in tre anni di vita pubblica cambierà il destino dell’umanità indicando non cosa occorre fare ma come capire cosa fare.
Il mistero di grandezza che si racchiude nell’episodio raccontato da Matteo a noi oggi, non ha paragoni nella storia dell’umanità. Poi l’angelo Gabriele continua a dare a Maria qualche altra informazione e raccoglie dalle poche e semplici parole la disponibilità di Maria al progetto di Dio”.
Ora sarà il tempo a fare il suo corso fino al giorno di Natale momento nel quale l’incredibile prende forma e il Dio bambino entra nella storia del mondo ed anche nella nostra storia. Se noi lo accoglieremo avremo nel cuore in dono la pace, il desiderio dell’infinito e le brutte cose di questo mondo non potranno scalfire la gioia di cui potremo godere. È in questa piccolezza capace di vincere le potenze di questo mondo che è racchiuso il Regno di Dio. Il Dio bambino ci accompagnerà nel grande viaggio della vita asciugando ogni lacrima e ci donerà, con i suoi occhi pieni di curiosità, quella serenità e pace che nessun idolo di questo mondo potrà mai e, diciamo, mai assicurare alle nostre paure, alle nostre ansie e ai nostri malati desideri di potere, ricchezza e successo.
Abbracciando nella verità il Dio bambino che sta per venire noi faremo una scelta di campo davvero importante per noi e per quanti incontriamo nel nostro presente.
Franca e Vincenzo, osb-cam
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Rallègrati, piena di grazia: il Signore è con te».
A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all’angelo: «Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch’essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio».
Allora Maria disse: «Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola». E l’angelo si allontanò da lei.