Quale è il giorno giusto per fare il bene? Esiste un giorno dedicato a compiere buone azioni? Gesù supera tutti gli ostacoli e ogni impedimenti e si dona totalmente anche a rischio di mettere in pericolo la sua vita. Si osserva intorno e scopre i bisogni degli uomini; gli chiama ad avvicinarsi e, con coraggio e determinazione, sfidando le regole imposte dai potenti sacerdoti del suo tempo, interviene per donare vita e salute, pace e gioia a chi soffre. È noi? Siamo capaci di gettare lo sguardo fuori dalle nostre case per osservare e riconoscere i bisogni degli altri? Siamo disponibili ad agire per sostenere chi vive situazioni di difficoltà? Riusciamo a compiere azioni gratuite per farci compagni di viaggio dei poveri? Gesù agisce con libertà e ridona la funzionalità alla mano rattrappita di un uomo che stava nella sinagoga. Agisce di sabato, giorno nel quale, le regole formali impedivano qualsiasi tipo di azione. Gesù va oltre le regole formali, gli usi e le abitudini. Gesù, perciò, interviene mettendo al primo posto il bene da donare e sfida i benpensanti, sfida le regole, sfida anche la potente casta sacerdotale del suo tempo che già medita contro di Lui. Fare del bene al prossimo è, quindi, una priorità che supera ogni ostacolo. Gesù va oltre le regole.
Franca e Vincenzo, osb-cam
Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù entrò di nuovo nella sinagoga. Vi era lì un uomo che aveva una mano paralizzata, e stavano a vedere se lo guariva in giorno di sabato, per accusarlo.
Egli disse all’uomo che aveva la mano paralizzata: «Àlzati, vieni qui in mezzo!». Poi domandò loro: «È lecito in giorno di sabato fare del bene o fare del male, salvare una vita o ucciderla?». Ma essi tacevano. E guardandoli tutt’intorno con indignazione, rattristato per la durezza dei loro cuori, disse all’uomo: «Tendi la mano!». Egli la tese e la sua mano fu guarita.
E i farisei uscirono subito con gli erodiani e tennero consiglio contro di lui per farlo morire.
Parola del Signore