Gesù è attento osservatore. Scruta il cuore dell’uomo e si prende cura delle necessità di tutti. Per questo ci invita a trovare il tempo di andare in disparte con Lui. Ci chiama ad andare nel deserto per riposarci e ritrovare la carica; per riempirci del suo spirito.
Gesù si accorge che ieri come oggi siamo come pecore che non hanno pastore. Spesso stanchi, smarriti, impauriti, affaticati abbiamo bisogno di ritrovare la forza e lo spirito per affrontare la vita con i suoi momenti di luce e di buio, con i suoi momenti di gioia e di dolore.
Gesù non ci lascia soli e ci chiama a stare con Lui per ascoltare la sua Parola. Una Parola che offre ristoro al nostro cuore sempre in cerca di pace e protezione. Gesù ci coccola, ci accarezza e ci sussurra parole di pace chiedendoci di essere miti, pazienti, umili, semplici e disponibili a riconoscere la nostra povertà di Spirito. Sarà straordinario, allora, sentire Gesù vicino; e sarà bellissimo avvertire il suo sguardo su di noi, la sua carezza che ci sfiora le guance e la compassione del suo sguardo che ci accompagna con un Amore infinito.
Franca e Vincenzo, osb-cam
Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato. Ed egli disse loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’». Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare.
Allora andarono con la barca verso un luogo deserto, in disparte. Molti però li videro partire e capirono, e da tutte le città accorsero là a piedi e li precedettero.
Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, ebbe compassione di loro, perché erano come pecore che non hanno pastore, e si mise a insegnare loro molte cose.
Parola del Signore
Mi accorgo solo ora, per la prima volta, che questo brano dice sì ,
Verità dolci e poetiche, esse stesse riposanti per i nostri cuori, ma… Gesù invita i suoi a riposarsi, con lui, in disparte, solo quando vede che i suoi “non avevano neanche il tempo di mangiare”, perché erano molti quelli che avevano bisogno di loro…
In pratica, i suoi, stavano dando letteralmente la loro vita agli altri.
E il tempo del loro “riposare” in disparte col Maestro, si riduce allo spazio percorso con questa meravigliosa “barca” sino a giungere all’altra riva, dove il dono di sé si rifarà urgente e inevitabile.
Forse, allora e se non sbaglio, questo vangelo, oltre a sottolineare e sollecitare la possibilità che il ns cuore ha di sostare e riposare un poco con Lui per rigenerarsi, ci vuole ancora spronare a comprendere e ad agire sulla via del dono di noi stessi… quello di fare come Lui… ” fate questo in memoria di me”…
Date la vostra vita per i fratelli!
Ma molti, anche “addetti ai lavori”, sento oggi descrivere questo “donarsi” con termini quali: attivismo, pietismo…
E gran parte della Chiesa non vuole “ospedali da campo” ma lussuose abitazioni vescovili e cerimonialità…
Sì. Molti sembrano essere, ancora oggi, pecore senza pastore. Ma forse perché non conoscono più il Pastore.
Grazie mille