I piccoli, i minimi e gli umili, sono questi i “grandi del regno di Dio“.
Dio misura le nostre parole e le nostre azioni con un metro speciale. Egli, infatti, guarda il cuore di ciascuno di noi, conosce bene ciò che lo abita e guida i nostri pensieri, le nostre parole e le nostre azioni. Dio scruta le nostre profondità e le nostre reali intenzioni e conosce tutto di noi. Fin dalla notte dei tempi ha guidato l’uomo con Leggi tramandate da generazione a generazione attraverso una viva trasmissione orale. Poi ha consegnato a Mosè le dieci Parole scolpite su pareti di pietra perché nel dialogo tra cuore e ragione la vita potesse fiorire. Infine il Figlio ci ha donato il più bello fra i fiori di campo, la Legge dell’Amore.
Spetta a noi, con umiltà, contemplare questo immenso tesoro che ci permetterà di entrare nel Regno di Dio dove i piccoli, i minimi e gli ultimi saranno considerati “grandi”.
Franca e Vincenzo, osb-cam
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto.
Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli».
Parola del Signore