Riconoscerci peccatori ci fa somigliare al pubblicano che si umilia e che il Padre giustifica. Oggi ci proponiamo e vi proponiamo di farci le domande che un giorno san Bernardo rivolse ai suoi monaci: “Dunque mi permetto di chiederti: ci sono momenti in cui ti poni alla sua presenza in silenzio, rimani con Lui senza fretta, e ti lasci guardare da Lui? Lasci che il suo fuoco infiammi il tuo cuore? Se non permetti che Lui alimenti in esso il calore dell’amore e della tenerezza, non avrai fuoco, e così come potrai infiammare il cuore degli altri con la tua testimonianza e le tue parole?” (cfr S. Bernardo, Discorsi sul Cantico dei Cantici).
Domande forti che richiedono risposte forti. Forse una strada da percorrere resta quella più vera e più autentica che si fida e affida al Signore. Dice, infatti. il libro dei Proverbi: “Confida nel Signore con tutto il cuore e non appoggiarti sulla tua intelligenza; in tutti i tuoi passi pensa a lui ed egli appianerà i tuoi sentieri” (Pro 3,5-6).
Il passo del vangelo di Luca che segue ci introduce , oggi, nella primavera metereologica con l’auspicio che sia anche una primavera dello Spirito. Coraggio!
Franca e Vincenzo, osb-cam
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù disse ancora questa parabola per alcuni che avevano l’intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri:
«Due uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l’altro pubblicano.
Il fariseo, stando in piedi, pregava così tra sé: “O Dio, ti ringrazio perché non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adùlteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedo”.
Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: “O Dio, abbi pietà di me peccatore”.
Io vi dico: questi, a differenza dell’altro, tornò a casa sua giustificato, perché chiunque si esalta sarà umiliato, chi invece si umilia sarà esaltato».
Parola del Signore