Dalla tristezza alla gioia; dal buio alla luce. Camminiamo spesso con un dolore nel petto. Spingiamo i nostri passi in avanti e siamo incapaci di cogliere il mistero che ci circonda. Anche noi, come i due viandanti di Emmaus, avvolti nel dolore e nella prova, camminiamo distratti dai nostri problemi. I nostri occhi non sono capaci di incontrare i suoi. Gesù, però, si fa prossimo e vuole ascoltare. Cerca di capire cosa abbiamo nel cuore. Egli, il Maestro, per prima cosa ascolta e vuole che gli raccontiamo la nostra storia. Solo alla fine Gesù interviene e rimprovera e, con dolcezza, ci invita a ripensare la nostra storia alla luce della Scrittura. Ci chiede di ripensare ai tradimenti, alle passione, ai dolori, alle sconfitte, alle gioie e ai rimpianti. Ci chiede di aver coraggio perché l’ultima parola è ancora tutta da scrivere.
Egli a questo punto ci guarda negli occhi (nelle nostre profondità) e, con parole di misericordia ci dona la speranza e il coraggio di rinnovare la vita. Le sue parole, scolpite nella Scrittura, ci mettono fuoco nelle vene e nel cuore. Tutto questo per uscire fuori dalla cella nella quale ci siamo rinchiusi. Gesù ci libera. Egli è il nostro liberatore. E quando la sera sta per calare si fa riconoscere nello spezzare il pane. Noi, a questo punto, non vorremmo che se ne andasse via e ripetiamo come i due viandanti: “Resta con noi perché si fa sera” ma Gesù scompare. Non c’è più bisogno di Lui. Ora abbiamo capito, siamo risorti con Lui. “Non ci arde forse il cuore quando leggiamo il vangelo?”. Tutto è cambiato, tutto è diverso e possiamo ripetere: “Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone”. Ne abbiamo fatto esperienza.
Franca e Vincenzo, osb-cam
Dal Vangelo secondo Luca – Lc 24,13-35
Ed ecco, in quello stesso giorno [il primo della settimana] due dei [discepoli] erano in cammino per un villaggio di nome Èmmaus, distante circa undici chilometri da Gerusalemme, e conversavano tra loro di tutto quello che era accaduto. Mentre conversavano e discutevano insieme, Gesù in persona si avvicinò e camminava con loro. Ma i loro occhi erano impediti a riconoscerlo. Ed egli disse loro: «Che cosa sono questi discorsi che state facendo tra voi lungo il cammino?». Si fermarono, col volto triste; uno di loro, di nome Clèopa, gli rispose: «Solo tu sei forestiero a Gerusalemme! Non sai ciò che vi è accaduto in questi giorni?». Domandò loro: «Che cosa?». Gli risposero: «Ciò che riguarda Gesù, il Nazareno, che fu profeta potente in opere e in parole, davanti a Dio e a tutto il popolo; come i capi dei sacerdoti e le nostre autorità lo hanno consegnato per farlo condannare a morte e lo hanno crocifisso. Noi speravamo che egli fosse colui che avrebbe liberato Israele; con tutto ciò, sono passati tre giorni da quando queste cose sono accadute. Ma alcune donne, delle nostre, ci hanno sconvolti; si sono recate al mattino alla tomba e, non avendo trovato il suo corpo, sono venute a dirci di aver avuto anche una visione di angeli, i quali affermano che egli è vivo. Alcuni dei nostri sono andati alla tomba e hanno trovato come avevano detto le donne, ma lui non l’hanno visto». Disse loro: «Stolti e lenti di cuore a credere in tutto ciò che hanno detto i profeti! Non bisognava che il Cristo patisse queste sofferenze per entrare nella sua gloria?». E, cominciando da Mosè e da tutti i profeti, spiegò loro in tutte le Scritture ciò che si riferiva a lui. Quando furono vicini al villaggio dove erano diretti, egli fece come se dovesse andare più lontano. Ma essi insistettero: «Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto». Egli entrò per rimanere con loro. Quando fu a tavola con loro, prese il pane, recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro. Allora si aprirono loro gli occhi e lo riconobbero. Ma egli sparì dalla loro vista. Ed essi dissero l’un l’altro: «Non ardeva forse in noi il nostro cuore mentre egli conversava con noi lungo la via, quando ci spiegava le Scritture?». Partirono senza indugio e fecero ritorno a Gerusalemme, dove trovarono riuniti gli Undici e gli altri che erano con loro, i quali dicevano: «Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone!». Ed essi narravano ciò che era accaduto lungo la via e come l’avevano riconosciuto nello spezzare il pane.
Parola del Signore