Legge e Libertà in Gesù hanno vita nuova. Il Maestro esalta il senso profondo di entrambe. Gesù supera la forma e i formalismi, va oltre l’apparenza e punta dritto alla sostanza: Amare è l’unica e vera possibilità che abbiamo per vivere da suoi discepoli e amici: da cristiani. Il resto sono parole vuote (chiacchiere) che non danno credibilità a chi le pronuncia anche se le pronuncia bene.
Egli, per esempio, si oppone a scribi e farisei che usavano la Legge per imporre fardelli sulla vita delle persone oscurando la vera volontà di Dio che si fonda sull’Amore e chiede ai discepoli “una giustizia superiore“.
Allo stesso modo possiamo ben dire che «con la voce e con il desiderio si commette un omicidio, anche se non si alzano le mani contro il prossimo», come ha annotato con finezza san Gregorio Magno. E, sempre parlando di Legge e Libertà, in tema di relazioni con gli altri, Gesù chiarisce che la riconciliazione fraterna è condizione indispensabile per celebrare in verità la liturgia. “Insomma, meglio non partecipare all’eucaristia che parteciparvi smentendo nei fatti ciò che si celebra con il rito” (osserva Enzo Bianchi).
Franca e Vincenzo, osb-cam
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento.
In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto.
Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli».
Parola del Signore