Cari amici, oggi anche noi, come Mosè, siamo invitati a presentarci, a piedi nudi, davanti a Dio che si mostra (non più nel roveto ardente) attraverso il Figlio mentre il suo corpo brucia d’amore per noi. Questo grande mistero rientra nel piano di salvezza che Dio ha pensato per noi. Egli, in Gesù, ci dona la forza, il coraggio e la determinazione per continuare a spingere i nostri passi in questo mondo dove possiamo incontrarlo nei fratelli ai quali donare, a nostra volta, l’amore ricevuto. Possiamo farlo? Si, possiamo farlo perché Gesù stesso ce ne dà la forza donandosi a noi con il suo corpo e il suo sangue per offrirci ciò di cui abbiamo bisogno per imitarlo nella vita quotidiana.
Franca e Vincenzo, osb-cam
Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 6,51-58
In quel tempo, Gesù disse alla folla: «Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo». Allora i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?». Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico: se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà per me. Questo è il pane disceso dal cielo; non è come quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia questo pane vivrà in eterno».
Parola del Signore