Un Dio che soffre: un Dio rifiutato; un Dio ucciso. Ma che Dio è? Non è un Dio ricco, potente, grande … Non è ciò che logicamente ognuno potrebbe immaginare o sperare.
Il nostro è un Dio che ama e che si china a lavare i piedi dei discepoli.
La Parola, oggi, e Gesù stesso ci invitano a trovare un luogo solitario dove pregare e riflettere; a ritagliarci un tempo per pensare e osservare come viviamo la nostra Fede e come la si vive nella nostra amata Chiesa. Se siamo coerenti con la vita di Gesù, se viviamo il quotidiano accogliendo l’altro e il diverso, se siamo capaci di essere appassionati amanti del bene oppure viviamo nell’affannosa ricerca del denaro, del possesso, di un briciolo di potere … Se ci facciamo giudici degli altri, se rifiutiamo e/o scacciamo i poveri, se siamo capaci di chinarci a lavare i piedi e le piaghe di chi incontriamo.
Che il Signore ci illumini.
Franca e Vincenzo, osb-cam
Dal Vangelo secondo Luca
Un giorno Gesù si trovava in un luogo solitario a pregare. I discepoli erano con lui ed egli pose loro questa domanda: «Le folle, chi dicono che io sia?». Essi risposero: «Giovanni il Battista; altri dicono Elìa; altri uno degli antichi profeti che è risorto».
Allora domandò loro: «Ma voi, chi dite che io sia?». Pietro rispose: «Il Cristo di Dio».
Egli ordinò loro severamente di non riferirlo ad alcuno. «Il Figlio dell’uomo – disse – deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno».
Parola del Signore