Il centro del centro; siamo al cuore del cristianesimo. Gesù oggi ci rivela il fondamento sul quale si poggia il suo messaggio e la via da seguire per poter vivere in eterno. Egli dopo averci mostrato che noi siamo amati ci svela che, a nostra volta, siamo chiamati ad amare. Amare chi? Amare Dio. Ma non basta. C’è un secondo comandamento o meglio c’è un’altra “via” per raggiungere la vita: è una via non simile alla prima ma ASSIMILATA alla prima, (quindi simile, cioè distinta ma non separata in quanto nella prima c’è l’amore di Dio e nella seconda l’altro che si assimilano). Questa seconda “via” è quella di amare l’altro come se stesso. E chi è l’altro? La risposta ce l’ha data Luca nella “storia” del samaritano. Comprendiamo che l’altro è “chiunque” anche il nostro nemino. L’Amore non ha più confini. Gesù accende in noi un fuoco. Ed è in questa esperienza d’amore ricevuto e donato a Dio e a chiunque altro (anche i nemici) che siamo chiamati a costruire tutta la nostra vita. Il resto, tutto il resto, non conta. L’unico vero peccato, quindi, è il non amare, è il rifiuto dell’altro, è scartare l’altro, è, in buona sostanza, mettere se stessi al centro escludendo l’altro. Stiamo attenti perché questo è davvero l’unico e più grande peccato e, perciò, smarrirsi nel cammino della vita è molto facile e molto comune.
Franca e Vincenzo, osb-cam
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo, i farisei, avendo udito che Gesù aveva chiuso la bocca ai sadducèi, si riunirono insieme e uno di loro, un dottore della Legge, lo interrogò per metterlo alla prova: «Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento?».
Gli rispose: «“Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente”. Questo è il grande e primo comandamento. Il secondo poi è simile a quello: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Da questi due comandamenti dipendono tutta la Legge e i Profeti».
Parola del Signore