È l’ora di decidere se siamo e vogliamo essere figli della luce o se, invece, vogliamo essere figli del mondo. In ogni circostanza della vita c’è una scelta da fare, da che parte stare. Il Signore qui mette a confronto le due categorie di persone e sembra elogiare chi ha usato l’ingiusta ricchezza con scaltrezza. In realtà Gesù apprezza il modo con il quale si è agito e non la ricchezza che è sempre frutto di disonestà. Ciò che Gesù loda è la scaltrezza che occorre acquisire e servirsi per fare del bene. Commentando questo passo del Vangelo Benedetto XVI ha detto: «In verità, la vita è sempre una scelta: tra onestà e ingiustizia, tra fedeltà e infedeltà, tra bene e male (…). In definitiva –dice Gesù- dobbiamo deciderci».
Franca e Vincenzo, osb-cam
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù diceva ai discepoli:
«Un uomo ricco aveva un amministratore, e questi fu accusato dinanzi a lui di sperperare i suoi averi. Lo chiamò e gli disse: “Che cosa sento dire di te? Rendi conto della tua amministrazione, perché non potrai più amministrare”.
L’amministratore disse tra sé: “Che cosa farò, ora che il mio padrone mi toglie l’amministrazione? Zappare, non ne ho la forza; mendicare, mi vergogno. So io che cosa farò perché, quando sarò stato allontanato dall’amministrazione, ci sia qualcuno che mi accolga in casa sua”.
Chiamò uno per uno i debitori del suo padrone e disse al primo: “Tu quanto devi al mio padrone?”. Quello rispose: “Cento barili d’olio”. Gli disse: “Prendi la tua ricevuta, siediti subito e scrivi cinquanta”. Poi disse a un altro: “Tu quanto devi?”. Rispose: “Cento misure di grano”. Gli disse: “Prendi la tua ricevuta e scrivi ottanta”.
Il padrone lodò quell’amministratore disonesto, perché aveva agito con scaltrezza. I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce».
Parola del Signore