Nonostante tutto Gesù si commuove e piange. La sua compassione si esprime attraverso gesti eloquenti. Vedendo Gerusalemme, (le nostre città e la nostra vita) egli versa lacrime di compassione. Eppure non possiamo perdere la speranza. I cristiani, ciascuno di noi, siamo chiamati ad esercitare la virtù della speranza e abbiamo il dovere di vivere la comunione con gli altri. Da soli non possiamo fare nulla abbiamo bisogno degli altri e dell’aiuto del Signore che ci aspetta lungo la via.
Franca e Vincenzo, osb-cam
Dal Vangelo secondo Luca
In quel tempo, Gesù, quando fu vicino a Gerusalemme, alla vista della città pianse su di essa dicendo:
«Se avessi compreso anche tu, in questo giorno, quello che porta alla pace! Ma ora è stato nascosto ai tuoi occhi.
Per te verranno giorni in cui i tuoi nemici ti circonderanno di trincee, ti assedieranno e ti stringeranno da ogni parte; distruggeranno te e i tuoi figli dentro di te e non lasceranno in te pietra su pietra, perché non hai riconosciuto il tempo in cui sei stata visitata».
Parola del Signore