La parola da vivere oggi è: saper riconoscere l’uomo di Dio .
Scribi e farisei avevano insegnato che il Messia avrebbe risolto tutti i problemi. Gesù, invece, viene nel mondo in umiltà, con mitezza e semplicità. Tre cose che i potenti sacerdoti non riconoscono come segni del Messia e, quindi, non lo accettano e lavorano per farlo condannare. Sappiamo che ci riusciranno e lo faranno diffondendo menzogne che spingeranno il popolo a schiersi per la liberazione di Barabba e la crocifissione di Gesù. Oggi, perciò, ci impegneremo a riflettere su quanto accade intorno a noi, stando molto attenti a non diventare noi stessi strumenti nelle mani dei potenti che tentano di manovrare il popolo per conservare il loro potere.
Non rinunciamo mai alla nostra libertà che ci è stata donata per vivere in fedeltà al Signore la nostra vita e non certo per assecondare chi esercita il potere con autorità priva di Autorevolezza.
Franca e Vincenzo, osb-cam
Dal Vangelo secondo Matteo
Mentre scendevano dal monte, i discepoli domandarono a Gesù: «Perché dunque gli scribi dicono che prima deve venire Elìa?».
Ed egli rispose: «Sì, verrà Elìa e ristabilirà ogni cosa. Ma io vi dico: Elìa è già venuto e non l’hanno riconosciuto; anzi, hanno fatto di lui quello che hanno voluto. Così anche il Figlio dell’uomo dovrà soffrire per opera loro».
Allora i discepoli compresero che egli parlava loro di Giovanni il Battista.
Parola del Signore