La parola da vivere è: praticare la giustizia.
La giustizia giusta è, spesso, la grande assente. Questa mancanza è, infatti, la prima causa delle guerre e dei conflitti. Tra questi anche le rivoluzioni sono nate e continueranno ad esserci per le profonde ingiustizie che opprimono i popoli. Prima o poi ogni popolo si ribellerà a chi esercita il potere senza praticare la giustizia. È la giustizia che costruisce la pace. Quando questa manca le reazioni dei popoli oppressi sono inevitabili. Questa verità ci deve fare riflettere sulle possibili reazioni che sono arrivate, arrivano e arriveranno da parte di chi non possiede nulla e manca anche dell’essenziale. Anche i grandi movimenti dei popoli da un posto ad un altro del mondo hanno questa origine. Queste persone sentono di avere il diritto di godere dei beni della terra al pari degli altri, di avere il diritto al cibo, al vestiario e, insomma, ad una vita migliore. È evidente che vogliono vedersi riconosciute le stesse possibilità degli altri.
Chi è che deve aiutare queste persone e questi popoli se non i cristiani?
Viviamo tempi difficili nei quali tutto può accadere perché i poveri sentono di avere gli stessi diritti di chi vive una condizione di privilegio. Nulla è più scontato. Le masse dei poveri si faranno sentire e faranno molto rumore.
Franca e Vincenzo, osb-cam ♥️
O Dio, affida al re il tuo diritto,
al figlio di re la tua giustizia;
egli giudichi il tuo popolo secondo giustizia
e i tuoi poveri secondo il diritto.
Le montagne portino pace al popolo
e le colline giustizia.
Ai poveri del popolo renda giustizia,
salvi i figli del misero.
Nei suoi giorni fiorisca il giusto
e abbondi la pace,
finché non si spenga la luna.
E dòmini da mare a mare,
dal fiume sino ai confini della terra.
Il suo nome duri in eterno,
davanti al sole germogli il suo nome.
In lui siano benedette tutte le stirpi della terra
e tutte le genti lo dicano beato.