Le persone che seguono Gesù le riconosciamo subito. Sono libere dal potere, lontane da ogni ossequio e, per questo, sono rifiutate, escluse ed emarginate dai potenti di questo mondo.
Chi segue Gesù davvero accantona il proprio io e non teme di vivere ai margini perché è ai margini che ha vissuto il Figlio di Dio. Imitare Gesù significa accettare di soffrire l’esclusione del mondo, la derisione dei potenti e dei loro ipocriti seguaci. Significa accettare gli indifferenti. Questo è lo stile di vita che Gesù annuncia a chi decide di seguirlo. La sofferenza da vivere di cui parla Gesù non riguarda la malattia o il dolore fisico. La sofferenza di cui parla Gesù riguarda quella forma di dolore che colpisce chi volontariamente prende la croce per seguirlo accettando le cattiverie, le malvagità, l’indifferenza e l’esclusione di questo mondo. Seguire Gesù implica necessariamente l’accettazione della croce. Non è evitabile, perché il mondo, il potere e la mondanità esclude e persegue la libertà dello Spirito che è sempre oltre il potere o i potenti di turno. Ma questa è l’unica via per salvarsi. C’è lo dice chiaramente lo stesso Gesù in questo passo del Vangelo di Luca.
Franca e Vincenzo osb-cam ♥️
Dal Vangelo secondo Luca
Lc 9,22-25
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Il Figlio dell’uomo deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno».
Poi, a tutti, diceva: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Chi vuole salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà. Infatti, quale vantaggio ha un uomo che guadagna il mondo intero, ma perde o rovina se stesso?».
Parola del Signore