Ogni discepolo segue il suo Maestro. Anche noi che abbiamo scelto di essere discepoli abbiamo un Maestro, anzi, seguiamo l’unico Maestro. Egli ci accoglie nel suo seno, ci predilige, ci tutela dal male e da ogni male e ci ama. Grazie a questo amore anche noi ci chiniamo sul petto del Maestro per chiedere e sentire la sua protezione, per condividere la sua vita e offrire qualcosa di noi a chi ha dato tutto per noi.
Egli vuole che noi restiamo con Lui fino al giorno nel quale avremo la gioia di stare con Lui per sempre. Questo segno ci basta e ci conforta nel nostro quotidiano; ci dà il coraggio e la forza di seguirlo fin dove Lui vorrà e per il tempo che vorrà.
Franca e Vincenzo osb-cam ♥️
Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 21,20-25
In quel tempo, Pietro si voltò e vide che li seguiva quel discepolo che Gesù amava, colui che nella cena si era chinato sul suo petto e gli aveva domandato: «Signore, chi è che ti tradisce?». Pietro dunque, come lo vide, disse a Gesù: «Signore, che cosa sarà di lui?». Gesù gli rispose: «Se voglio che egli rimanga finché io venga, a te che importa? Tu seguimi». Si diffuse perciò tra i fratelli la voce che quel discepolo non sarebbe morto. Gesù però non gli aveva detto che non sarebbe morto, ma: «Se voglio che egli rimanga finché io venga, a te che importa?».
Questi è il discepolo che testimonia queste cose e le ha scritte, e noi sappiamo che la sua testimonianza è vera. Vi sono ancora molte altre cose compiute da Gesù che, se fossero scritte una per una, penso che il mondo stesso non basterebbe a contenere i libri che si dovrebbero scrivere.
Parola del Signore.