Con il dono del suo Corpo e del suo Sangue Gesù rinnova la prima Alleanza che Dio, attraverso il dono della Legge e il sangue degli animali sparso attorno all’altare aveva stipulato con il popolo ebraico. Questa seconda Alleanza o, nuova Alleanza, però non si avvale più né della Legge, né del sangue degli animali sacrificati. La nuova Alleanza tocca vertici immensi e non è con il solo popolo ebraico ma è con tutta l’umanità. Ci sono due grandi doni. Il primo è dato dal Corpo e dal Sangue di Gesù (e non da quello degli animali sacrificati). In sostanza Gesù dona la sua vita. Il secondo dono collegato al primo è la regola dell’Amore. Un comandamento che supera l’antica Legge e senza abolirla va oltre coinvolgendo cuore e mente, cioè tutto l’uomo.
Oggi in questa memoria del Corpo e del Sangue di Gesù, quindi, celebriamo il dono della Parola, della Vita e del Perdono. Nel prendere tra le nostre mani il Corpo di Gesù e nel bere il suo Sangue, cioè nell’entrare nella sua vita noi scegliamo di accogliere il suo esempio di Servizio e farlo nostro, scegliamo di Amare come ha amato Lui, cioè di Amare fino a morire per l’altro.
In questo giorno e tutte le volte nelle quali noi partecipiamo alla Santa Messa e prendiamo l’Eucarestia noi rinnoviamo la reciproca accoglienza con Gesù, rinnoviamo l’Alleanza con Lui e ridiamo forza alla relazione con Lui. Prendere l’Eucarestia e vivere non amando il prossimo è, in buona sostanza, un comportamento contraddittorio, potremmo anche dire sacrilego. Rifiutare l’altro dopo aver accolto Gesù in noi è negare Cristo e negare di appartenere alla sua vita o essere nella sua vita.
L’Eucarestia è, quindi, segno, simbolo e realtà non estranea alla vita del cristiano ma cuore della vita cristiana e non può davvero mai mancare nel nostro cammino.
Franca e Vincenzo osb-cam ♥️
Dal Vangelo secondo Marco
Mc 14,12-16.22-26
Il primo giorno degli àzzimi, quando si immolava la Pasqua, i discepoli dissero a Gesù: «Dove vuoi che andiamo a preparare, perché tu possa mangiare la Pasqua?».
Allora mandò due dei suoi discepoli, dicendo loro: «Andate in città e vi verrà incontro un uomo con una brocca d’acqua; seguitelo. Là dove entrerà, dite al padrone di casa: “Il Maestro dice: Dov’è la mia stanza, in cui io possa mangiare la Pasqua con i miei discepoli?”. Egli vi mostrerà al piano superiore una grande sala, arredata e già pronta; lì preparate la cena per noi».
I discepoli andarono e, entrati in città, trovarono come aveva detto loro e prepararono la Pasqua.
Mentre mangiavano, prese il pane e recitò la benedizione, lo spezzò e lo diede loro, dicendo: «Prendete, questo è il mio corpo». Poi prese un calice e rese grazie, lo diede loro e ne bevvero tutti. E disse loro: «Questo è il mio sangue dell’alleanza, che è versato per molti. In verità io vi dico che non berrò mai più del frutto della vite fino al giorno in cui lo berrò nuovo, nel regno di Dio».
Dopo aver cantato l’inno, uscirono verso il monte degli Ulivi.
Parola del Signore