Perché avete paura?

Siamo naviganti e ci è chiesto di guidare la nostra barca da una riva all’altra. Quando tocchiamo terra siamo tentati di restare fermi in qualche luogo sicuro e protetto. Ma la vita, invece, ci spinge a proseguire il viaggio e a rischiare. A volte incontriamo la tempesta ed è in questi momenti che siamo messi alla prova. È in queste situazioni di precarietà che una folla di domande bussa alla porta e ci chiediamo perché stiamo rischiando. Sappiamo però che non possiamo fare diversamente e che la vita, tutta la vita, è un viaggio nel quale non possiamo non accettare di attraversare il mare e di affrontare la tempesta. All’imbarco siamo anche chiamati a condividere il viaggio con l’equipaggio e altri compagni di avventura. Alcuni ci aiuteranno altri, magari stanchi e delusi, o impegnati nei loro affari e interessi, non ci saranno di aiuto o, peggio, potrebbero restare addirittura indifferenti. Ma noi sappiamo bene che non possiamo evitare di viaggiare affrontando la realtà.

Siamo chiamati a resistere e a lottare con il coraggio e la fiducia in Gesù che di certo ci accompagna e ci mostra che se si è stanchi nonostante il pericolo ci si può e deve riposare. È in queste circostanze che scopriamo quale è l’immagine che abbiamo di Dio. Magari vogliamo un Dio sempre presente, pronto a soddisfare i nostri bisogni e i nostri desideri e non accettiamo un Dio che è stanco e dorme. Sono questi i momenti nei quali siamo chiamati a raccogliere le nostre forze e inventarci qualcosa per evitare che l’acqua possa affondare la barca. Siamo chiamati ad agire anche nella tempesta per battere il male e trovare una via.

Franca e Vincenzo osb-cam ♥️

Dal Vangelo secondo Marco
(Mc 4, 35-41)
 
In quel tempo, venuta la sera, Gesù disse ai suoi discepoli: «Passiamo all’altra riva». E, congedata la folla, lo presero con sé, così com’era, nella barca. C’erano anche altre barche con lui.
Ci fu una grande tempesta di vento e le onde si rovesciavano nella barca, tanto che ormai era piena. Egli se ne stava a poppa, sul cuscino, e dormiva. Allora lo svegliarono e gli dissero: «Maestro, non t’importa che siamo perduti?».
Si destò, minacciò il vento e disse al mare: «Taci, calmati!». Il vento cessò e ci fu grande bonaccia. Poi disse loro: «Perché avete paura? Non avete ancora fede?».
E furono presi da grande timore e si dicevano l’un l’altro: «Chi è dunque costui, che anche il vento e il mare gli obbediscono?».
 
Parola del Signore.

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