Chiusi nei nostri preconcetti non riusciamo a riconoscere il nuovo che può arrivare dall’altro. Non diamo credito a chi vive accanto a noi, lo etichettiamo con parole simili a quelle che sono state usate dai suoi compaesani per Gesù: “Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone?”.
È arrivata l’ora, ed è questa, nella quale siamo invitati a cambiare, siamo invitati a dare fiducia all’altro …
Gesù, riconosce il suo fallimento con i compaesani e dirà: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua».
Ed è proprio per l’incredulità della gente che lo conosceva che Gesù non riesce a compiere segni e a convertire il popolo. Nonostante ciò resta fedele alla sua missione. Anche noi cerchiamo di aprire di più la nostra mente e liberarci dai preconcetti che spesso ci rendono ciechi, sordi e che, a volte, giustificano gelosie e invidie.
Franca e Vincenzo osb-cam ♥️
Dal Vangelo secondo Marco
Mc 6,1-6
In quel tempo, Gesù venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono.
Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: «Da dove gli vengono queste cose? E che sapienza è quella che gli è stata data? E i prodigi come quelli compiuti dalle sue mani? Non è costui il falegname, il figlio di Maria, il fratello di Giacomo, di Ioses, di Giuda e di Simone? E le sue sorelle, non stanno qui da noi?». Ed era per loro motivo di scandalo.
Ma Gesù disse loro: «Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua». E lì non poteva compiere nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi malati e li guarì. E si meravigliava della loro incredulità.
Gesù percorreva i villaggi d’intorno, insegnando.
Parola del Signore.